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Quore
Sceneggiatrice di professione Federica Pontremoli debutta per caso alla regia spinta dal regista e produttore Francesco Martinotti con il quale ha lavorato come assistente di produzione in "Branchie".
Ed è commedia. Una commedia leggera e divertente diretta con semplicità senza troppi dilettantismi. Raccontata dalla protagonista che si rivolge direttamente al pubblico o con voce fuori campo, la storia di Paola inizia con un test di gravidanza: positivo. Musicista, suona il contrabbasso nel gruppo tutto al femminile delle "Oche selvagge", vive ancora dalla madre Silvia, single incallita che riceve lo stesso giorno dal suo ginecologo la notizia di essere incinta. Ma c'è anche Sofia, amica di Silvia che ha appena avuto l'autorizzazione ad adottare un bambino yugoslavo, e scopre anche che il marito Filippo l'ha tradita. In una girandola di decisioni e rinunce, discussioni e riappacificazioni, la storia di queste tre donne accomunate dalle imminenti maternità, si dipana con ironia.
Con alcuni punti francamente esilaranti, come il monologo del ginecologo a Paola circa le diverse soluzioni riguardo alla maternità, la prova cinematografica della Pontremoli è gradevole oltre che piacevolmente breve, caratteristica piuttosto rara di questi tempi. Brevità che assicura una certa essenzialità alla storia e, considerando la sua levità, diventa una caratteristica imprescindibile. Un film tutto al femminile sebbene in alcuni momenti cada nel logo stereotipato molto di moda negli ultimi tempi, ovvero "quanta pazienza ci vuole con gli uomini". Ottima la scelta del cast che assicura verità e realismo senza rischiare di cadere nella parodia.
Valeria Chiari
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