Prenditi un sogno
Mai rinunciare ai propri sogni! Questo è il monito dell'ultimo film di Mark Herman.
I protagonisti di questa divertente commedia sono due ragazzini di 16 anni, Gerry e Sewell. La loro vita è piuttosto difficile: il primo con un padre violento che ricompare spesso alla porta di casa per portar via i pochi soldi risparmiati e picchiare la moglie; il secondo invece orfano, vive con il nonno che lo ha allevato fin da piccolo, ha lasciato da tempo la scuola, ed è disoccupato.
Entrambi vorrebbero cose diverse e migliori da quelle che la vita sta dando loro, ma sopra ogni cosa desiderano realizzare il loro grande sogno: possedere due abbonamenti stagionali per vedere giocare la loro squadra del cuore nel grande stadio della città.
I progetti per racimolare soldi sono dei più bizzarri e in alcuni casi decisamente illeciti: vendita di rottami, dog-sitting, lavavetri, furti nei supermercati. Riescono persino ad organizzare un furto con scasso nella casa dell'insegnante che Gerry odia profondamente, e a realizzare una improbabile rapina in banca.
In ogni momento della storia non manca il divertimento che sottolinea la bonomia con la quale si tratteggiano le personalità dei due ragazzi. Persino i segni delle botte del padre di Gerry sul viso della madre o il continuo cambiare casa e quartiere per sfuggire a quell'ubriacone violento e ladro, sono eventi, seppur drammatici, raccontati con una vivace vena ironica che senza svalutarne l'importanza, non ne esalta il carattere tragico.
Il film di Herman non vuole infatti trasformarsi in denuncia sociale ma raccontare semplicemente una storia: mescola allo humor la fiducia in un futuro migliore ed esalta l'inatteso finale illuminandolo con sorriso di speranza.
Regista e sceneggiatore, Herman ha ottenuto grande successo nel 1996 con "Grazie Signora Thatcher", acclamato dalla critica e con il quale ha vinto numerosi premi - dal Sundance Film Festival al Cesar in Francia e al Premio Peter Sellers -. Dopo esser passato lo scorso anno sugli schermi con il meno fortunato "Little voice", riprende ora la macchina da presa per una storia tratta dal racconto di Jonathan Tulloch, "The season ticket" pubblicata nel 2000 con grandi consensi di pubblico. Il risultato è irresistibile: i caratteri sono delineati con precisione e senza nessuna sbavatura. Il mondo in cui vivono Gerry e Sewell è visto attraverso il loro sguardo, abituato a tanta limitatezza di mezzi ma ancora fortemente deciso a venirne fuori, considerando le soluzioni per uscirne con un misto di divertimento e serietà. La macchina da presa sempre concentrata sui due giovani e straordinariamente intensi interpreti, non li perde mai di vista, inquadrandone spesso lo sguardo in primissimi piani, sottolineandone così lo stupore e a volte l'incoscienza dell'età.
Sul fondo, leitmotiv del film il calcio e la squadra del Newcastle con la sua stella delle stelle: Alan Shearer.
Valeria Chiari
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