Preferisco il rumore del mare
Rosario (Michele Raso) è un ragazzo nato e cresciuto in una famiglia calabrese, con il padre in carcere e la madre vittima di una faida: silenzioso, composto, educato e pervaso da sentimenti religiosi, cerca di essere all'altezza della situazione in cui si trova. Matteo (Paolo Cirio) invece è svogliato e costantemente insoddisfatto: vive agiatamente con il padre separato dalla moglie, e del quale subisce l'autorità; per questo sfoga la sua rabbia dipingendo e ascoltando musica. Quando Rosario, grazie all'interessamento del padre di Matteo e all'aiuto di don Lorenzo (Mimmo Calopresti), un prete che gestisce una comunità per ragazzi a rischio, arriva a Torino, con la sua semplicità e il suo senso di responsabilità porta gran scompiglio nella vita delle persone con cui entra in contatto ma soprattutto consentirà a Matteo di acquistare un po' di sicurezza nei confronti delle vita. Il film è diretto da Mimmo Calopresti ("La parola amore esiste", "La seconda volta") e parla dei rapporti e dei conflitti tra culture diverse, tra persone di età differenti e ceti sociali lontani. Ma in modo particolare della possibilità di ogni individuo di ribellarsi alla situazione che sta subendo per essere il protagonista della propria esistenza e del proprio destino. Infatti l'incontro tra i due adolescenti diversissimi tra loro, porta ad una serie di cambiamenti che mettono in crisi anche gli adulti che hanno a che fare con loro, svelando le debolezze e le ipocrisie che inquinano le loro vite. Una storia che semina molti dubbi ma che lascia una certezza: cioè che non bastano le buone intenzioni e le grandi parole per aiutare gli altri. Oltre ai due ragazzi esordienti, nel cast c'è anche Silvio Orlando reduce dall'ottimo risultato di "Fuori dal mondo".
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