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Voices











Sebbene il trailer possa lasciar pensare all’ennesima, zuccherosa pellicola tutta al femminile incentrata sulla ricerca del successo nel mondo della musica, che il primo lungometraggio cinematografico diretto dal televisivo Jason Moore – tratto dal romanzo "Pitch perfect: The quest for collegiate a cappella glory" di Mickey Rapkin – non si prenda troppo sul serio è intuibile fin dal grottesco epilogo della sequenza d’apertura, nel corso della quale assistiamo a una esecuzione a cappella di "The sign" degli Ace of base per mano delle Bellas.
Le dolci e un po’ strambe Bellas, ovvero la testarda tradizionalista Aubrey (Anna Camp), che maschera la sua ansia con facile irritabilità, Ciccia Amy (Rebel Wilson), autogiudicatasi migliore cantante della Tasmania, Lilly (Hana Mae Lee), ragazza tanto affabile quanto bramosa di evasione e d’improvvisazione musicale, la sensuale Stacie (Alexis Knapp), il maschiaccio Cynthia Rose (Ester Dean) e Chloe (Brittany Snow), la più accondiscendente del gruppo.
Mentre, appena arrivata al college, è Beca (Anna Kendrick), appassionata di canto, ad entrare in sintonia con loro; trovandosi presto coinvolta nella spietata guerra tra i cori del posto e, in particolare, contro i Monelli, comprendenti il Jesse (Skylar Astin) che si rivela subito attratto da lei.
Una guerra destinata a movimentare e rendere frizzante l’oltre ora e cinquanta di visione tempestata di ottime rielaborazioni di vecchi e nuovi successi, da "I’m gonna be (500 miles)" dei Proclaimers a "Fuck you" di Lily Allen, passando per "Hey Mickey" di Toni Basil, "Hit me with your best shot" di Pat Benatar e "The final countdown" degli Europe.
Senza contare un accenno a "It must have been love" dei Roxette, man mano che, in mezzo a sfide del botta e risposta, immancabili riti di iniziazione ed una certa nostalgia nei confronti degli anni Ottanta testimoniata anche dalla visione di "Breakfast club" (1985) di John Hughes, trova non poco spazio l’ironia.
Un’ironia che, pur non mancando di sfociare nel trash (con tanto di vomito!), riesce a non apparire mai invadente, rendendo anzi atipico il non eccelso ma simpatico e godibile insieme; sostenuto da un cast in gran forma e di cui, appunto, la produttrice Elizabeth Banks – impegnata anche nel ruolo della presentatrice del Campionato Internazionale dei cori a-cappella – precisa: "Il libro ci ha fatto venire in mente i nostri film preferiti come 'SuXbad-Tre menti sopra il pelo', 'Mean girls' e 'Ragazze nel pallone', dove emergono personaggi eccentrici all’interno di un più ampio sistema sociale. Abbiamo pensato che sarebbe stato divertente rappresentare l’ossessione di alcuni in chiave ironica, rivolgendola al grande pubblico".
Con un’ultima scena posta durante i titoli di coda, da vedere in lingua originale.

La frase:
"Potete notare che eseguiamo solo brani resi famosi dalle donne".

a cura di Francesco Lomuscio

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