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Piano 17
Ultimamente si parla sempre più spesso della difficoltà da parte dei giovani cineasti italiani, spesso talentuosi, nel trovare finanziamenti per portare avanti i loro progetti. Il cinema nostrano è affetto da un vero e proprio terrore da flop che porta la maggior parte di produttori e distributori a puntare su film di incassi sicuri, magari di infima qualità, magari fotocopia di tanti altri.
Il discorso è troppo complesso per essere affrontato in questa sede e, d'altra parte, le soluzioni non sono così semplici da trovare, ma delle volte c'è chi fa di necessità virtù come hanno fatto i fratelli Manetti con il loro "Piano 17". Un film a bassissimo costo, autoprodotto dalla troupe e dal cast che ha deciso di lavorare gratis e anzi autotassarsi per portare a termine questo progetto, che risulta un film semplice ma godibile.
Piano 17 è un thriller che racconta di una banda di ladruncoli di Roma che deve portare a termine un colpo: depositare una bomba al diciassettesimo piano di un palazzo per distruggere alcuni documenti, ma qualcosa va storto e Mancini (Giampaolo Morelli), che porta la bomba, rimane chiuso in ascensore con due impiegati (Elisabetta Rocchetti e Giuseppe Soleri) mentre il timer ha già cominciato il conto alla rovescia…
La regia dei Manetti è sicuramente influenzata dalle loro precedenti esperienze nel mondo dei videoclip, il montaggio è veloce e ritmato, il racconto anche se pieno di flashback scorre con linearità. Come i registi stessi ammettono le atmosfere create nei loro film sono infarcite della cultura pop e si potrebbe aggiungere che fra citazioni di frasi-tormentone dei comici in auge in questo periodo, slang giovanile e gli onnipresenti telefonini riescono bene a mostrare la realtà di oggi.
Ci sono momenti di tensione e momenti divertenti, ottimamente sottolineati dalle musiche curate da Pivio e Aldo De Scalzi. Il film scorre via piacevolmente, la sceneggiatura non ci racconta niente di particolarmente originale ma riesce comunque a coinvolgere, anche per le accattivanti prove degli attori, su tutti il simpaticissimo Antonino Iuorio, l'autista della gang.
Un film di genere fatto con amore, girato, come gli stessi Manetti affermano, con l'intenzione di fare un film che avrebbero voluto vedere loro stessi.
La frase: "Forse è mejo che prima d'attivalla c'hai tempo d'annà via...".
Ilaria Ferri
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