Peperoni ripieni e pesci in faccia
"Pioveva quel giorno a Roma e c'era un gran vento, forse per questo a Sofia e a me è venuta voglia di una storia al sole e al mare, in un'atmosfera di quelle che non si raccontano più. Una
storia che fosse anche di ritorni a casa". Così Lina Wertmüller, entrata nella storia della celluloide per essere stata la prima donna a ricevere una candidatura all'Oscar per la miglior regia (con il film Pasqualino Settebellezze, del 1975), ricorda la genesi della sua ultima fatica, sceneggiata in collaborazione con il veterano Elvio Porta (Mi manda Picone) ed Umberto Marino (La fiamma sul ghiaccio), autore del soggetto, la quale, targata 2004, solo ora approda nelle sale cinematografiche italiane.
Sulle note di una canzone cantata da Sofia Loren, inizia la storia di una famiglia del Sud Italia che si raduna in occasione della festa di compleanno della anziana ma arzilla nonna Assunta, con il volto di Angela Pagano, completamente immersa nelle vicende del maresciallo Rocca e degli altri protagonisti delle fiction. Veniamo quindi a conoscenza di Maria, interpretata, appunto, dalla Loren, residente in una traballante casa sul mare e legata da molti anni a Jeffrey, cui concede anima e corpo il mai disprezzabile F. Murray Abraham, giornalista che, pur di starle vicino, ha rinunciato al suo lavoro per svolgere l'attività di pescatore. Ma, mentre i due attendono l'arrivo dei loro tre figli, ormai adulti ed ognuno con la propria famiglia, si percepisce un certo malumore nell'aria e, come se non bastasse, si rifà vivo anche Sal, vecchio corteggiatore di Maria, nei cui panni troviamo Armando Pugliese. Gli equilibri familiari si ritroveranno allora completamente scombinati, in quanto anche i ragazzi giungeranno afflitti da non pochi problemi, finendo per favorire ulteriormente una giornata stracolma di liti, scenate, visite, fughe e scoperte, nel corso della quale l'amore si manifesterà, come il titolo suggerisce, anche attraverso peperoni ripieni e pesci in faccia.
Caspar Zafer, Melissa Lohman, Elio Pandolfi, Silvia Abascal, Emiliano Coltorti, Moira Grassi e Carolina Rosi completano il cast di quella che sulla carta, considerando anche la presenza della grande Anna Longhi (la ricordate quando affiancava Alberto Sordi?), si prospettava essere una ghiotta occasione per tornare a rispolverare la cara vecchia Commedia all'italiana. Ed in effetti, pur non ricordando minimamente gli ultra - celebrati capolavori di nomi del calibro di Dino Risi e Mario Monicelli, Peperoni ripieni e pesci in faccia, nato come La casa dei gerani, è accostabile a quegli innumerevoli prodotti minori che si producevano nel nostro Paese negli Anni Sessanta, caratterizzati da plot costruiti sulla folta presenza di caratteristi ed attori comici. Peccato, però, che il "coro" portato sullo schermo dalla Wertmüller, penalizzato da un pessimo doppiaggio, si presenti ben presto tutt'altro che intonato, a partire da personaggi forzatamente caricaturali, mentre il sovrano regnare della monotonia, reso ancor più soporifero dal poco esaltante commento musicale di Italo Greco e Lucio Gregoretti, ci lascia tranquillamente interpretare il lungometraggio unicamente come allegoria (neanche troppo latente) relativa alla triste fine del nostro cinema. Se questo è un film di chi ha diretto Mimì metallurgico ferito nell'onore...
La frase: "Come so' belli 'sti figli miei, finalmente tutti insieme".
Francesco Lomuscio
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