Premessa: ero un pò stanco quando sono andato al cinema e non avevo letto nulla della trama del film, tranne i nomi delle attrici (la Binoche e la Stewart). Dopo una ventina di minuti dall'inizio, mi sono reso conto che la noia e il sonno stavano prendendo il sopravvento. Nel film, tanti spunti e nessuno sviluppo, nessun momento clou. Si narra della storia di una trasposizione/sequel teatrale di un film, in cui una donna ormai matura ma fragile ha una passione distruttiva verso una giovane donna sicura di se e spietata che porta la prima al suicidio. La finzione sembra rispecchiare in parte la realtà in cui l'attrice di mezza età (la Binoche) sembra avere una passione repressa per la sua giovane assistente (la Stewart). Ci si aspetta che prima o poi la passione si scateni, che ci sia almeno un approccio, che la compostezza lasci il posto alla tragedia o magari a un epilogo felice. Niente di niente. Splendidi paesaggi svizzeri, lunghe prove di recitazione nella recitazione, il tutto freddo e pacato, senza nessun sussulto, senza nessuno scossone. Tra momenti di sonnolenza (coadiuvata anche dalla splendida colonna sonora di musica classica) riesco a stento a seguire il film fino al tedioso finale. Non è bastato lo splendido nudo della matura e sempre bella Binoche (non fraintendete, non c'è nessuna scena di sesso ma solo un casto bagno nel fiume) e la grinta dell'altra cooprotagonista Chloe Moretz a risollevare questo film, tra i più soporiferi che ho visto finora...