William Friedkin torna con un crime drama, crudo, duro, non tanto per la messa in scena ma quanto per il profilo psicologico. Un giovane Emile Hirsch ha contratto debiti con gente poco raccomandabile, cosi convince il padre ad assoldare Killer Joe, un poliziotto che come seconda occupazione uccide su commissione. Per 25 mila, pagamento anticipato, il tutore della legge deve mandare al creatore la madre e moglie dei due sopra citati, dato che la donna ha un'assicurazione sulla vita di 50 mila dollari. Killer joe accetta solo grazie a una "caparra" che prende le forme della sorella biondina e suonata ( Juno Temple) del povero Emile. Date le premesse, da qui in poi tutto ciò che potrebbe andare male andrà ancora peggio!!! Il regista dipinge una famiglia americana, senza più valori se non quello del dollaro, della salvezza personale e dell'interesse proprio. Nemmeno la biondina e vergine sorellina è limpida, anche lei nella sua distorta illusione del mondo è già pervasa da un candido e innocente desiderio di morte e di vendetta, per un fatto che forse di reale non ha nulla. Un film in cui non si trovano eroi, o minimi tentativi di redenzione, non si notano distinzioni tra la "brava gente" i "criminali" e i "poliziotti", le carte sono mischiate e il gioco confuso tanto da non permettere fare distinzioni tra le parti. Nemmeno nel finale che si chiude su un nuovo inizio concepito nella perversione, e consacrato nel sangue. Opera di indiscusso valore che necessita di essere amalgamata e compresa, andando oltre alle immagini che in una prima lettura potrebbero sembrare un mero tentativo di impressionare, ma che non è cosi. La regia è decisa, sicura e senza sbavature. "Famigliare"