Titolo film: |
La sottile linea rossa |
Opinioni presenti: |
189 |
Media Voto: |
8.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di raffa, 24 anni, bari
"guardo quel ragazzo che sta morendo, non sento niente" |
Voto 9 di 10 |
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ho visto questo film sapendo solo e soltanto che fosse sulla guerra, ma dopo la visione penso che definirlo cosi sia abbastanza riduttivo perchè non è il solito polpettone dove gli americani vanno alla conquista di qualche territorio o di un'isola fluttuante del mondo di avatar, ma molto, molto di più; già dall'inizio si nota una certa originalità, un certo stile e messaggi forti; c'è da dire che da un lato il film è molto riflessivo e struggente, dall'altro tutto quanto è supportato dalla prova encomiabile della maggior parte degli attori che ricoprono ruoli importanti (e non sono pochi... credo sia raro vedere un cast talmente pieno di grandi nomi hollywoodiani che alcuni di essi vengono relegati a parti marginali), da cui spicca caviezel non solo perchè interpreta il personaggio che più esula dal discorso della guerra, della rabbia, ecc., ma anche per la scena in cui viene ucciso, che è l'apice del messaggio che vuole trasmettere il film, ovvero perchè? perchè tutto questo male e odio? altri film come "i 3 giorni del condor" darebbero una risposta abbastanza ovvia e pragmatica, cioè perchè è il prezzo della libertà, il prezzo per il benessere in cui viviamo, il prezzo per condurre un certo tenore di vita a danno di altri; nel film di malick in realtà non si vuole trattare l'aspetto reale, bensì quello esistenziale, inteso come perchè della violenza, perchè farsi del male, perchè la vita è cosi cruda e spietata, senza puntare il dito contro qualcuno (tant'è che sia i giapponesi che gli americani in realtà non vengono dipinti come buoni/cattivi, piuttosto come pedine quasi inconsapevoli di un "gioco" dove bisogna ammazzarsi e basta); di grande impatto emotivo certe sequenze, tra cui le urla, la follia e il panico degli ostaggi giapponesi, gente tramortita e mutilata a terra che viene tranquillizzata dai propri alleati in un contesto dove ogni individuo è "come un piccolo carbone tolto dal fuoco" e dove qualcuno si accorge che uccidere un proprio simile dovrebbe essere prima di tutto una grossa mazzata alla propria coscienza (e non un qualcosa di meccanico e asettico, come suggerisce il titolo della mia opinione, nonchè frase presa in prestito dal film); il distacco da questo orrore lo si nota soprattutto comparandolo con le immagini di caviezel nella tranquillità del villaggio degli autoctoni e nella spensieratezza dei soldati che si tuffano nelle acque del meraviglioso paradiso terrestre dove è ambientata la vicenda; tra i film che criticano l'assurdità della guerra è quasi sicuramente uno dei migliori, impossibile non riflettere anche un secondo dopo la visione; da proiettare nelle scuole e, magari, pure nelle caserme
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Questa opinione è stata scritta da:
raffa
24 anni
bari. |
(15 Luglio 2012) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack
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