Sono rimasto senza parole. Mai avrei creduto di guardare un film così profondo, così toccante... Quando ho visto che un altro fantasy dalla Disney era proposto sul grande schermo, ho avuto una sgradevole sensazione che la trama fosse qualcosa di trito e ritrito: é un film dagli stessi produttori delle "Cronache di Narnia". Senza nulla togliere all'opera di Lewis, per carità, ma i due film sono dei fantasy piacevoli, adatti alle famiglie, simpatici ma per nulla impegnativi. "Un Ponte per Terabithia", che a causa di alcune recensioni che lo demolivano, fomentando i miei pregiudizi, non sono andato a vedere al cinema, si é rivelato una sorpresa inaspettata. La trama é costruita sulla solida e dura roccia della realtà, mostrando la sua fredda e spaventosa indifferenza nei confronti dell'uomo. L'unico modo per evadere da un mondo che pare affetto da un male incurabile, é la fantasia: quest'arma é di una potenza enorme, ed é capace di creare mondi nuovi. Questo l'ha capito molto bene Leslie, figlia di due benestanti scrittori, e senza il suo aiuto Jesse, un povero ragazzo molto abile nel disegno, avrebbe continuato la sua vita fredda, buia e ripetitiva. Insieme, riescono a creare Terabithia, reame incantato al di là di fiume e accessibile mediante una corda assicurata ai rami più alti della foresta ai confini del terreno di Jesse. In questo luogo, rimettono in sesto una vecchia casa su un albero, e la fanno diventare il loro rifugio segreto, che diventerà un tramite tra realtà e immaginazione. Questo film é un degno erede de "Il Labirinto del Fauno" di Del Toro, il cui scopo non é incantare lo spettatore con una maratona di effetti speciali, ma di mostrargli la fredda indifferenza del reale nei confronti di chi ne deve far parte. La trama é continuamente imprevedibile, e ci sono alcuni colpi di scena che lasciano il segno, mostrano quanto sia sottile e talvolta invisibile il velo che separa fantasia e realtà. Il messaggio di fondo é chiaro, lampante: non smettere mai di sognare. L'esistenza non deve essere una mera lotta per la sopravvivenza, ma deve essere vissuta pienamente, lottando contro le sue ingiustizie dettate da una disumana casualità. Un piccolo capolavoro, assolutamente consigliato. Solo un'avvertenza: non fate il mio stesso errore di prenderlo alla leggera.