Un lucido ed inquietante viaggio nei bui cunicoli di menti devastate dalla propria e dalla altrui follia. Agghiacciante il pensiero che la vicenda narrata e rappresentata solo in parte è frutto di inventiva dell'Autore. Le storie come quelle del nascondiglio mi procurano angoscia, uno stato di sofferenza che, se e quando posso, cerco di tenere lontano dal mio animo. Questo però non mi ha impedito di apprezzare e godere della maestria e genialità di un grande regista che t'inchioda in poltrona e ti lascia senza fiato dal primo all'ultimo fotogramma. Io amo il Pupi Avati del Regalo di Natale, della Festa di laurea, della Gita scolastica, e sopratutto della Seconda notte di nozze che, insieme alla Rivincita di Natale, avrò visto decine di volte e sempre con grande diletto, perchè mi commuovono le storie in cui i perdenti, i brutti, gli emarginati, improvvisamente colpiti da una "botta di vita" recuperano orgoglio, dignità, affetti, riscattando così un'intera vita di sconfitte ed umiliazioni.