"jarhead" dipinge un evento tristemente interessante quale la guerra del golfo con realismo e senza luoghi comuni. i sentimenti di questi ragazzi che si arruolano nei marines, le più differenti storie personali che li accompagnano, le loro paure e le loro frustrazioni, in uno scenario (quello della guerra) che ti cambia la vita: questo è soprattutto "jarhead". il resto fa quasi da contorno, anche se non è privo di immagini di intensa eloquenza. ho trovato questo film piuttosto significativo, per nulla banale nell'affrontare un tema sul quale è fin troppo facile scivolare nel luogo comune e nel finale prevedibile, nell'immagine già vista o nella frase già detta. ogni film sulla guerra sembra sempre un po' una minestra riscladata, un'insignificante riproduzione di una realtà con la quale, ahimè, conviviamo quotidianamente, non di rado intrisa di considerazioni poste lì in quanto foriere di successo e di critica positiva. invece, nella pellicola di mendes tutto questo non c'è o, perlomeno, è attenuato dalla capacità del regista di dire verità anche scomode e spesso taciute da altri, in più avvalendosi di un ottimo cast di attori (l'interpretazione di jake gyllenhall, a mio avviso, è da oscar). pur non scevro di difetti (i dialoghi sono un po'superficiali, lo scorrimento di alcune scene un tantino lento, alcuni momenti quasi "incompleti"), il film raffigura con insolita naturalezza gli scempi di una guerra che si rivela assurda a monte, mettendone in risalto il punto di vista più autentico e più vicino ad essa: quello di coloro che vi partecipano. probabilmente non è destinato a diventare un colossal, ma certamente è da guardare. intanto perché non è affatto noioso (anzi piuttosto fluido), in secondo luogo perché affronta una realtà triste senza pateticità, con il distacco di chi narra una storia di fantasia.