Non manca nulla nel film di tutto l'immaginario che un regista improvvisato e senza talento come Rob Zombie può infilare in una sceneggiatura. Citazionismo senza tregua, dialoghi ad effetto nel peggior stile Tarantino, personaggi grotteschi del peggior Lynch, il recensore ha scomodato Peckinpah ma non andrei tanto lontano se non nell'uso del ralenti in quasto caso spesso dissennatamente stile videoclip, sceneggiatura con voragini spaventose e priva di ogni originalità e qualsivoglia sorpresa, si sa sempre esattamente quale sarà la scena seguente. Incredibilmente non c'è neppure un uso intelligente della musica spesso usata a sproposito come nella scena iniziale dove viene uccisa un infermiera al suono di Midnight riders degli Allmann brothers; tra rallentatore e dissenteria visiva il pezzo è stato usato e commentato per intero..robedamatti! Che tristezza, viene in mente il Corman del Clan dei Barker o La terra si tinse di rosso di Richard C. Sarafian e si capisce la distanza siderale che esite tra un certo tipo di cinema e questi improvvisati demoni dell'immaginario odierno. Rob Zombie è maledetto quanto mio zio ferroviere in confronto a personalità complesse e tormentate come il già citato Peckimpah o il Johnny Cash che viene menzionato nel film. Meglio di lui hanno fatto più o meno tutti sullo stesso tema della famiglia dannata e spesso senza tanti mezzi a disposizione. Unica nota di merito la regia, la scenografia e il montaggio di alcune scene ma si sa lo Zombie è servito a dovere da tecnici che potrebbero fare il film al posto suo (peccato che non lo facciano e soprattutto non scrivano pure la sceneggiatura). Pellicola ideale perchi ha visto tre film in vita sua e negli ultimi dici anni. Film cult? Ma per piacere!