Titolo film: |
L'enfant - Una storia d'amore |
Opinioni presenti: |
9 |
Media Voto: |
7 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Federico, 23 anni, Roma (RM)
L'ignoranza porta sulla cattiva strada. |
Voto 7 di 10 |
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Innanzitutto, è bello quando un film fa discutere. Quando alla sua fine genera dibattiti, riflessioni. Persino contrasti. Già il fatto che due persone stiano lì a commentare con cuore un film, significa che questo è sicuramente riuscito. Ha suscitato reazioni. Riflessioni. Ed emozioni.
L'enfant è infatti un altro film destinato a far discutere, dall'alto della sua indiscutibile arte (ci è capitato infatti di dire altrettanto su Broken Flowers, pellicola che ha infatti diviso fortemente il pubblico in due, in maniera netta, senza vie di mezzo). L'arte è quella del messaggio, della scelta di campo della regia (la coppia JeanPierre Dardenne - Luc Dardenne), che decide di affidarsi alla pura cronaca dei fatti, con dialoghi ridotti al minimo indispensabile.
La storia narra di un disperato che vive di stenti per andare avanti di giorno in giorno, che la pensa in una maneira tutta sua sulla vita ("lavorare è da co***oni...") che ha un amor proprio volto allo zero, che ruba senza scrupoli e sfrutta altrettanto senza scrupoli qualsiasi cosa e persona gli stia intorno. La sua compagna, più cosciente (non troppo!) ma profondamente innamorata di lui (quando si dice: l'amore è cieco), gli regala un figlio (anche se, ad un certo punto, si mette anche in discussione di chi possa essere, ma poi si capisce che è solo una menzogna per la polizia). Bruno comincia seriamente a pensare di poter vendere anche il bambino...
La crudezza delle scelte di questo ragazzo vent'enne è una forza del film, che ci mette di fronte a un giovane ignorante e disperato, e in quanto tale non certo capace di articolare chissà quali pensieri sulla sua vita e su ciò che gli gira intorno. In questo il film è proprio vero. E sta attento anche a farlo apparire nei piccoli gesti una persona incurante di tutto e di tutti (dalla maglietta uguale per tutti i giorni che scorrono, allo "sguazzo" nel fango, dalle cartacce buttate per terra all'infilarsi nel letto (quando poteva permettersi di dormirci...) con tutti i suoi "pannacci". Insomma, non scorre mai sul video un amor proprio, un sentimento vero e nobile, nemmeno per la sua compagna. Tutto è un gioco, nulla è mai profondo. Ma, nella raggelante scena finale, il film si dissolve in maniera finalmente risolutiva, per quanto spiazzante nei confronti dello spettatore. Un film artistico.
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Questa opinione è stata scritta da:
Federico
23 anni
Roma (RM). |
(28 Dicembre 2005) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.
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