Titolo film: |
Darkman |
Opinioni presenti: |
15 |
Media Voto: |
8.5 -  |
Altre risorse sul film:
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Giovanni, 24 anni, Palazzolo Sull'Oglio (BS)
Verrà il giorno… |
Voto 10 di 10  |
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Per la critica ufficiale, Sam Raimi resterà sempre quello scarmigliato ragazzino che, ai tempi dell’università, divideva l’appartamento con i geniali, immensi, divini fratelli Coen (cos’avranno poi di speciale…), che negli anni ‘80 s’è fatto un nome con horror demenziali per un pubblico “dall’età mentale di dodici anni “ (citando l’illuminato Morandini riguardo L’Armata delle Tenebre), e ora si è venduto a Hollywood confezionando i due Spider-Man, infinitamente più banali e commerciali rispetto ai bellissimi Batman di Tim Burton (che però furono anch’essi molto criticati a loro tempo, anche se nessuno vuole ricordarlo). Ma verrà il giorno in cui Raimi sarà giustamente riconosciuto come uno dei più originali registi viventi. Il suo è uno stile travolgente, eccessivo, visionario, entusiasmante, con un amore per il cinema e i suoi generi (ma anche per il cartoon, le comiche del muto e altro ancora) che i sopraccitati Coen e il più celebre Tarantino manco si sognano. Inoltre questi ultimi raccontano di personaggi volutamente grotteschi e senz’anima, ai quali è impossibile affezionarsi, mentre Raimi resta ancorato al classico cinema fantastico e d’avventura, riuscendo a infondere sentimenti e umanità anche al personaggio più incredibile.
Darkman, oltre a essere il suo primo film per una major (la Universal), è la sintesi perfetta di tutte le qualità di Raimi: un incrocio tra i super eroi dei fumetti (Batman, L’Uomo Ombra) e i vecchi miti dell’horror classico (gli scienziati pazzi, il Fantasma dell’Opera), ma nel mezzo trovano spazio anche il thriller d’azione e il melodramma sentimentale. Rispetto ai suoi precedenti film a basso costo (La Casa 1 & 2) qui c’è forse meno ritmo, ma l’idea di dare un fondo di verosimiglianza scientifica ai “poteri” dell’eroe è geniale, e se stavolta Raimi si concentra sugli stati d’animo dei protagonisti, non rinuncia mai al suo mix di horror e humor nero. Grande anche Liam Neeson, che all’occorrenza riesce a essere spaventoso e commovente, ma anche eccessivo e teatrale come Vincent Price ne L’Abominevole Dottor Phibes. Musiche di Danny Elfman (Batman, I Simpson). Ha ispirato due fiacchi sequel, dove Raimi si limita a produrre e Neeson è degnamente sostituito da Arnold Vosloo (La Mummia1 & 2).
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Questa opinione è stata scritta da:
Giovanni
24 anni
Palazzolo Sull'Oglio (BS). |
(14 Luglio 2005) |
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