Mi trovo d'accordo con la conclusione della recensione di Valerio Salvi "qui si usa la cinepresa per trasmettere un messaggio forte: speriamo che qualcuno l'ascolti".
Sarà che ho visto il film in DVD, ma mi è sembrato che il sangue ed il macello fossero davvero un pretesto per raccontare una storia, la nascita dell'Amerika. Qual'è il messaggio che il regista ci vuole dare? Che la violenza genera altra violenza. Infatti dalla guerra per bande e per coltelli, che prevedeva comunque il rispetto tra i contendenti (Bill ed il prete), nonostante la diversità di ideali e di religione, si passa inopinatamente alle cannonate. Cannonate legittime, sparate dallo stato sovrano che deve affermare la "legalità". Quali sono i punti di contatto di questo film con i western? L'onore, la sopraffazione dei deboli, l'affermazione della legge per mezzo di uomini (gli sceriffi) molte volte collusi con i poteri forti, le esecuzioni capitali "in nome" della legge, il duello finale.
Che cosa invece lo differenzia: i nativi, la gli indiani, usurpati dei loro territori, qui gli stessi europei. Nel West la conquista della terra, intesa come spazio vitale per allevare animali e viverci, a NY il territorio inteso come ambiente metropolitano dove vivere di ruberie, espedienti, taglieggiamenti, politica....... Li la prateria, gli spazi, l'inseguimento tra le montagne di uomini soli, qui la caverna, la macelleria, le masse umane... delle nostre città.
Insomma analogie e diversità che caratterizzano due generi (quanti film sulla mafia siciliana, simili a questo, abbiamo visto?) piuttosto che storie molto diverse tra loro.
Cos'altro aggiungere? Di Caprio sembra il bello addormentato, non gli si attaglia proprio il ruolo del violento, neanche quando lancia i coltelli o si confronta faccia a faccia con Daniel Dew Lewis, invece bravissimo e versatile. Cameron Diaz, simpatica ladra, improbabile prostituta ed ancora più improbabile innamorata del bel Di Caprio. Bravi gli altri caratteristi, ma sopratutto belle le scene corali e d'ambiente tutte girate a Cinecittà e senza effetti speciali, mi sembra.
Insomma un buon film, una storia istruttiva, per chi ancora considera l' Amerika nostro faro, punto di riferimento culturale, economico, sociale etc.
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