E' una commediola che all'inizio parte sgommando e segue la pista giusta finché il volante ce l'ha in mano Verdone, che su questo personaggio di fornitore di "artisti" per sagre paesane ne poteva cavare oro: memorabile, ad esempio, la scena delle audizioni, spassosissima e grottesca, con un livello di comicità pari all'episodio di Raniero e Tosca in Viaggi di nozze, tanto per dare l'idea... Poi però - chissà perché - al simpatico erede dell'Albertone nazionale viene voglia di fare tutt'altro film, e lì si mette nei pasticci. Il tema sarebbe anche interessante (il vecchio maestro che viene superato - e anche un po' umiliato - da colui a cui offre per caso l'unica occasione della vita), quello che non soddisfa è lo svolgimento, anche se intendiamoci: Fiorello jr. è bravo, i suoi spettacoli fanno davvero sorridere, Verdone è sempre il solito romanaccio esaurito, ma è la storia ad essere improbabile: fino a toccare, nel finale, l'apoteosi del ridicolo, quando il buon Verdone, piantato dalla moglie, e con la figlia che si è messa con l'ingrato ex autista di papà, si reca in piena notte fuori dalla villazza di Fiorello jr.... e sapete che fa? Gli brucia la Porsche!! - In sintesi, un incidente di percorso: ma del grande Carlo verdone. Scusato.