Van Damme, si sa, è il mentore della pura azione e del puro ritmo. Era il '92, quando, ormai all'apice del successo decise di cambiare momentaneamente registro, recitando di piu' e calciando di meno. E questo film ne fu il portavoce. Un western metropolitano che prende spunto da temi cari come quello del cavaliere solitario che arriva da lontano e mette a posto le cose con forza e buoni sentimenti. Nulla di troppo entusiasmante, ma anche una manovra che risulta inaspettata e piacevole da parte di questa star, e oggi, a distanza di dieci anni è una pellicola che fa ancora bella figura. Per i nostalgici dell'azione di un tempo. Voto 6 1/2