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L'ultimo squalo

Opinioni presenti: 15
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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Mejor que jaws 3

(8/10) Voto 8di 10

Hola, soy español y para mi esta pelicula supera a la de la Universal.Despues de leer la opinion de muchos lectores es muy facil decir que es una mala pelicula, pero en 1980/1981 con los medios que podia contar una produccion de estas características ya le hubiera gustado incluso protagonizarla al mismisimo Dennis Quaid y no la bazofia americana. Por otra parte, presiento que no valorais suficiente la pelicula porque al ser de vuestro país es mas mala, cuanto cambiaría si la cosa hubiera estado respaldada por los americanos.Lo mejor de la pelicula, la escena del intento fallido de captura del tiburon con el helicoptero. La califico del 1 al 10 con un 8. Gracias



Genis, 27 anni, Valencia.




la grande morte bianca

(8/10) Voto 8di 10

Enzo Girolami,dirige un ottimo film d'azione,con venature drammatiche.Gli attori Vic Morrow,e James Franciscus,sono superbi,ma il gioco rischia di mostrare la corda,in alcune scene clou dove si notano i scarsi mezzi a disposizione.Efficaci le scene d'azione,location veramente scarse,effetti speciali discreti.In complessiva un film discreto nel suo genere.



Walter, 25 anni, Carpi (MO).




Remake promettente, ma...

(7/10) Voto 7di 10

Un film abbastanza promettetente per trama, locazioni e recitazione degli attori (primi fra tutti James Franciscus e Vic Morrow, quest'ultimo uno dei miei attori preferiti) ma purtroppo pieno di difetti: a cominciare dallo squalo, che si vede un miglio che è finto, più finto di un canotto di gomma (ruggisce tra l'altro, XD) gli spezzoni tratti dai documentari e numerosi bloopers presenti nel film, primi fra tutti il cacciatore di squali che dice che non è la fame, bensì il desiderio di uccidere che spinge lo squalo ad attaccare gli uomini e l'oceanologo che ipotizza che la caverna sottomarina che stanno esplorando sia la tana dello squalo. Molte scene poi sono al limite del ridicolo (letteralmente da spanciarsi la scena in cui lo squalo ammucchia i macigni davanti all'apertura della grotta imprigionandovi all'interno i due protagonisti). Molto belle al contrario le scene degli attacchi (come quella in cui lo squalo spacca le gambe al signor Wells con un morso o quella del cameraman che viene sbranato dalla vita in giù). Tutto sommato però un film da non buttar via. La recitazione dei due attori protagonisti da sola salva le sorti della pellicola (Franciscus, Morrow, riposate in pace, siete dei grandi!).



Alex Badger, 21 anni, Valenzano (BA).




Infelice,ma passabile, copia "all'italiana"

(7/10) Voto 7di 10

Senza ombra di dubbio è un film che rappresenta una esplicita imitazione dello "Squalo" di Spielberg e un pò anche del primo seguito,diretto da Jeannot Szwarc.Alla figura di un gigantesco pescecane assassino che giunge improvvisamente nei fondali di una cittadina balneare californiana,(in realtà la pellicola è stata girata a Malta)e che inizia a mietere diverse vittime,si aggiungono le figure degli eroi di turno:al posto dello sceriffo Brody c'è lo studioso Peter Benton(colui che alla fine ucciderà il mostro),mentre in sostituzione del pescatore Quint troviamo Vic Morrow nei panni di un audace cacciatore di squali,anch'egli destinato ad una brutta fine.Il politico che organizza la regata di windsurf per scopi elettorali richiama il sindaco di Amity Larry Vaughn.L'introduzione,nella storia,di una comitiva di giovani che sfida il mare inconsci del pericolo,infine,si richiama al gruppo di amici dello "Squalo 2".A tutto ciò non ci sarebbe nulla di male se non fosse che questo film ricalca con poca originalità un tema già usato e sfruttato e,purtroppo,lo fa in maniera rozzesca.Non credo(come molti invece sostengono)che gli effetti speciali siano stati realizzati in maniera risibile(anzi,è davvero di gran presa la scena in cui lo squalo,emergendo dall'acqua,strappa via le gambe del deputato politico,rimasto appeso ad un elicottero);l'unica cosa che non va,tecnicamente parlando,è proprio lo squalo:si nota fin troppo chiaramente che è finto e la cosa è talmente palese da lasciarmi,come spettatore,imbarazzato in modo sconfortante.La trama in se stessa non farebbe acqua,ma meritava d'essere diretta da un regista meno commercialmente impegnato(è stata sempre una caratteristica di Castellari tralasciare il senso logico delle sue storie a vantaggio di una,comunque indubbia,sicura spettacolarità);i dialoghi,invece,rischiano talvolta di apparire puerili(uno su tutti, quando il pescatore anziano dice ai suoi colleghi:"Il suo scopo è uno solo:uccidere!"):se Spielberg circondava il suo squalo di un furore assassino comunque misterioso,quì,al contrario,Castellari lo fa emergere con chiara ed enorme inverosimiglianza(uno squalo può anche uccidere l'uomo,ma da quì a dire che lo fa con programmati obiettivi da serial-killer ce ne passa).Buone le sequenze d'azione ma l'abbinamento squalo finto e penoso+immagini reali di differenti pescecani veri è fin troppo copiato da una geniale trovata ad effetto del capolavoro americano del '75.La sequenza conclusiva regala un pò di suspance ed il modo di far morire lo squalo è,a mio giudizio,abbastanza sensato.Soddisfacente l'interpretazione di James Franciscus.Un film,dunque,che rappresenta il tipico esempio di cinema italiano affascinato dai miti del grande schermo statunitense:tentativi apprezzabili,purtroppo rovinati dalla scarsa qualità e limitatezza dei mezzi tecnici a disposizione,da regie improvvisate e da produttori interessati a troppi rapidi guadagni sulla scia di mode del momento.Un b-movie passabile, tutto sommato.



Daniele, 24 anni, Napoli (NA).




Se proprio si deve plagiare, meglio farlo senza vergogna!

(4/10) Voto 4di 10

Nell'Anno del Signore 1980 l'artigiano del cinema Enzo G. Castellari decide di dare il suo contributo alla crescente schiera dei film sugli animali assassini nati dal successo inaudito de "Lo Squalo" di Spielberg (1975). Ma essendo un regista italiano di genere, e quindi per definizione privo di ogni imbarazzo e senso del pudore, decide di non limitarsi a creare una pellicola con trama identica ma animale/i diverso/i (cfr. "Piranha"), ma di plagiare direttamente alla fonte. Ecco nascere "L'Ultimo Squalo", film che può essere riassunto come un'alternanza di lunghe scene di dialogo, esposizione e raccordo (capaci di mettere a dura prova la pazienza dello spettatore) e di impennate trash corrispondenti agli attacchi dello squalo. Non vi sto neanche a trattegiare la trama, tanto è identica a quella del film di Spielberg. Il malefico pesciolone, come nell'illustre modello, non si vede quasi mai; con la differenza che ne "Lo Squalo" le scene senza il mostro erano ben fatte e mai noiose, mentre qui non si aspetta altro che quegli stupidi personaggi la smettano di cianciare, per ritornare a vedere un po' di massacro e antropofagia. Il film ha un altro grosso problema: lo squalo, quando finalmente entra in scena, è più finto di una paperella di gomma per il bagno, assomiglia a un salsicciotto grigio con le pinne paralizzate ed emette versi e ruggiti che anticipano quelli del famigerato "Lo Squalo 4". Castellari, nonostante tutti i limiti imposti dal budget e da una sceneggiatura scritta con le natiche, riesce tuttavia a realizzare alcuni discreti momenti di tensione e anche qualche affondo splatter (come l'idiota appeso all'elicottero cui vengono strappate le gambe come fossero bastoncini Findus). Ma non può fare nulla per impedire che le immagini di repertorio subacquee appaiano drammaticamente avulse dal resto del film; e quando nel finale vediamo lo squalo, con perfetta perizia ingegneristica, ammucchiare le rocce davanti alla caverna per intrappolare i sub, le braccia possono soltanto cascare con un gran tonfo. Naturalmente, penso di non spoilerare niente se rivelo che il mostro viene ucciso in un'esplosione. In definitiva, gli sforzi di Castellari per cavare sangue dalle rape sono ammirevoli, e a suo tempo anche premiati da un certo successo di pubblico (negli USA, col titolo "Great White" o "The Last Shark", il film incassò tanto da irritare la Universal, e portarla e chiederne e ottenerne il ritiro); ma il risultato finale, a dirla tutta, non vale granché. Si può comunque vedere, con l'ausilio dell'avanti veloce.



Tommaso, 24 anni, Roma (RM).





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