Sicuramente un dramma leggero e riflessivo al tempo stesso, affrontato con maestria dal regista (e sceneggiatori), non solo destinato ad adolescenti (anche se la sala era composta al 90% da essi) ma anche per adulti maturi.
Belle le intuizioni, i dialoghi con i genitori, la chicca finale (imprevedibile) e qualche passaggio molto "dotto" [fantastica secondo me la citazione di Cantor, il padre moderno della teoria dell'infinito matematico, che ha studiato la comparazione fra i piccoli (insieme numeri compresi fra zero ed uno) e i grandi infiniti - questo lo capiscono però solo i matematici e del resto la protagonista dice che pur non essendolo lo ha intuito - nel senso che comunque anche il loro amore, pur ricompreso nel piccolo intervallo suddetto, è comunque "infinito" (cioè non numerabile)] e questo in senso matematico è verissimo. Dalla sala sono uscito in maniera molto "serena" (come si evince anche dalla recensione ufficiale del sito) e posso dire quindi che il film su di me ha fatto "centro". Per chi scrive dunque consigliatissimo!
Il film sostanzialmente per 2/3 e' fatto molto bene, dialoghi mai superficiali, mai melliflui, il tenma e' delicatissimo facile alla lacrima ma non scade mai nel patetico, restando sempre in equilibrio e tratteggiando in modo preciso i caratteri e i sentimenti dei protagonisti e dei personaggi d contorno. Tuttavia da quando l'attenzione viene spostata sulla malattia di lui , cioe' verso la meta del secondo tempo , il film tende ad indugiare eccessivamente a sentimentalismi , pietismi con particolari clinici che sono superflui e di una tristezza indicibile e gratuita. Bravissma la ragazza, un po stentoreo lui. Grande Dafoe che tratteggia un personaggio pazzoide, pieno di ego che nel finale si riscatta ampiamente. Molto pertinenti le ambientazioni soprattutto come e' fotografata Amsterdam. Un taglio di 20/30 minuti e sarebeb stato perfetto.
Eppure è riuscito a intenerirmi. La scena dove i 2 adolescenti fanno l'amore è di una tenerezza difficilmente esprimibile. Lui è a tratti irritante, lei fragile e dolce ma alla fine talmente forte da portarsi sulle spalle il dramma di lui. Film per adolescenti ma non per questo superficiale.
Il film tratta un argomento importante, la morte per tumore, in modo leggero, e per certi versi in modo divertente e ironico, ma onestamente gli attori e la recitazione degli stessi sono pessimi; i 2 protagonisti alternano momenti di discreta interpretazione a momenti di basissima qualità. Alcuni personaggi secondari del film sembrano delle vere e proprie caricature fuori luogo e fuori dal tempo ad es: la madre di lei è una fuori di testa che gira per le strade senza una metà, mi chiedo ma dove l'hanno trovata??? e anche altre figure sono veramente senza senso.
complessivamente il film vale non piu' di 6 stelle giusto perchè tratta un argomento impegnativo in modo suff ironico
Film imperniato su due degli argomenti più dibattuti di sempre, dovunque e comunque: amore e morte. Colpa delle stelle vola sulle ali delle emozioni facili, quelle che non importa come le somministri perché fanno presa senza alcun trattamento particolare. Può darsi pure che, nero su bianco, tutto ciò eserciti un fascino diverso, che certe situazioni funzionino meglio perché sostanzialmente tocca immaginarsele; non sappiamo. il racconto non è altro che un continuo voler mietere le lacrime di chi lo guarda, tanto da diventare prolisso e fastidioso nonostante la bravura dei suoi interpreti, marionette nelle mani di un regista e di una storia che ha il solo merito di aver fatto piangere qualche milione di adolescenti.
Trailer in versione italiana (it) per Persepolis (2007), un film di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud con Paola Cortellesi, Sergio Castellitto, Catherine Deneuve.