Il film è stato effettuato magistralmente e la storia prende.
Unica pecca è non aver messo in primo piano, al momento giusto, il Vesuvio, gli abitanti e Pompei.
Peccato.
L' incipit di Conan il barbaro, poi scopiazzature de Il gladiatore e la serie televisiva Spartacus talmente evidenti che neanche ti scandalizzano anzi ti fanno quasi sentire a casa , poi il protagonista -che ha conquistato la giovane patrizia spezzando il collo ad un cavallo ferito e il pubblico femminile coi suoi addominali perfetti e il suo sguardo da cucciolone- uccide soldati nell'arena che manco Massimo Decimo Meridio e tenta di salvare l'amata in un tripudio di lapilli e tsunami - noooo anche Titanic dovevano scopiazzare....ma il finale forse è la scena meno peggio di tutta la pellicola .
Concludendo una simpatica boiata che ha il pregio di non durare troppo!
Mal sceneggiato e mal girato, questo film sembra un'accozzaglia di altre pellicole: il protagonista si ritrova famiglia e villaggio sterminato come Conan, gladiatore come Massimo Decimo Meridio (col quale condivide anche l'amicone nero), domatore impareggiabile di cavalli anche se è sopravvissuto allo sterminio della sua gente che aveva sì e no 5 anni, il cattivo sterminatore della sua famiglia ecc. a portata di mano (lo incrocia per caso per strada ahahahaha, ma dai!), il medesimo cattivo che combatte contro di lui nell'arena dell'anfiteatro (il plagio del Gladiatore continua), la gnocca (?) innamorata di lui che non poteva che essere di nobili natali come Titanic (e anche lei appassionata di cavalli, alla sua età ancora nubile e che si permette di respingere un senatore) e come Titanic pensano a salvarsi a vicenda (dal vulcano). E qui arriva la svolta: uno pensa che sia fatta, si salvano (almeno uno dei due: lei), che finale banale (e scopiazzato)... e invece - SPOILER - finisce come comincia (molto romantico e strappalacrime). Solo per questo, per la ricostruzione fedele di Pompei (bravi) e dell'eruzione del Vesuvio (ma cosa c'entra lo tsunami?!), nonché per quello gnoccone patatone (lui sì) di Jon Snow, ehmmmm, volevo dire Kit Harrington, non gli do l'estrema insufficienza: se avessero infilato in mezzo alla narrazione meno stupidate, magari un 6 stiracchiato se lo sarebbe meritato, peccato.
Questo film è troppo simile alla serie televisiva "Spartacus" da cui sono state copiate più di una scena, ed aggiungerei spudoratamente.
Incongruenze storiche a parte, la storia nel suo insieme non convince.
Film banale che merita la visione SOLO per gli addominali di Kit Harrington.
Anderson affascinato dalla storia si gioca la carta più appetibile quella del "disaster movie" con allegata storia d'amore impossibile. Si parte bene con la ricostruzione anche aerea di Pompei e delle ville capolavoro ingegneristico del tempo, riprese con i colori vivaci che avevano al tempo. Il "problema" del disaster movie però è implicito al genere: lo spettatore aspetta principalmente di vedere la catastrofe, e invece si ritrova solo una storia d'amore e quel pò di catastrofe è raccontato anche male con effetti alcuni a dir poco scadenti. In questo attendere l'irreparabile non c'è molto in Pompei che possa sorprendere, tutto segue un copione e salta tra i riferimenti al genere contemporanei: possibile che oggi non si possa fare un film di ambientazione imperiale senza pensare a Il Gladiatore?
di una storia così potente e drammatica non resta poi molto.