Onestamente 9 nominations e la statuetta per il miglior film sottolineano non tanto la portata della pellicola, quanto la assoluta mancanza di concorrenza, anche se forse il film con Di caprio meritava quache cosa.
Il tema trattato, oltre la storia toccante, non sono sviluppati a dovere , in quanto non coinvolgono come si dovrebbe lo spettatore, nonostante la crudezza, a volte perfino eccessiva, di certe scene.
Si poteva fare certamente di meglio, ma tanto, the black moment aveva la forza di uno tsunami al quale non si poteva resistere !
Diciamo subito che non e' un capolavoro. Il soggetto,l'ambientazione di inizo 800 si prestavano a qualcosa di diverso che non fosse la solita gia vista violenza gratuita contro poveri uomini e donen di colore. E poi mettiamoci anche la poca espressivita del protagonista. Ma assegnare 1o 2 e' da esaltati. da poveri di spirito. Da recensori dell'ultima ora che si sentono "recensori". Dire ridatece Muccino e Tornatore grida vendetta. Muccino trionfo del nulla e Tornatore dopo il primo capolavioro chi l'ha visto? Percuio signori state tranquilli. Un film cosi . in Italianmon siamo capaci di farlo. Nagari belel fiction o comemdiole,...si. Ma null'altro. Salvo di questo film alcune interpretazioni , gli ambienti ma non si puo dare 1 . Su basta con le furbare ,non pubblicate queste vaccate di recensioni
Non si capisce davvero come un film del genere abbia potuto vincere l'Oscar: banale, scontato, assolutamente non originale, inutilmente violento (l'oggetto più utilizzato in tutto il film è stata la frusta.....), senza alcuna scena di particolare bellezza o di alta regia, anzi...... Quasi sempre la visione è costituita da un uomo di carnagione bianca che, alquanto adirato, inveisce contro un uomo di carnagione nera, alquanto dispiaciuto (giustamente). E poi, chi sarebbe l'attrice non protagonista che, pure lei, ha vinto l'Oscar (forse la giovane di colore che piange e viene violentata, nonché frustata? Mah). La sintesi di tutto ciò è tripla:
1-L'Oscar tutto è meno che un indice di bellezza di un film;
2-Teniamoci strettissimi i nostri Sorrentino, Garrone, Tornatore, Amelio ecc. ecc. ecc.
3-Aridatece Steve McQueen il biondo !!!
Senza dubbio un ottimo filem, molto holliwoodiano, ma il tipico film " vorrei ma nn posso". Sicuramente da vedere, ma girato in maniera molto "didattico".. una buona collezione di avvenimenti, ma non armonioso. insomma bel film ,sicuramente il migliore del periodo, ma non il migliore del genere, Si è visto di meglio che tratta questo argomento.
Con 12 anni schiavo il regista Steve Mc Queen fa il grande salto verso Hollywood (alle spalle c'è la casa di produzione di Brad Pitt) dopo i due precedenti intensi e più autoriali Hunger e Shame......
Un salto riuscitissimo visti i trionfi a Montreal e ai Golden Globes......e visto che è in Pole Position per la corsa agli Oscar.
12 anni schiavo è la storia vera di Solomon Northup uomo di colore nato libero, colto musicista che viene raggirato, rapito e venduto come schiavo, il film ne segue tutto il percorso per uscire fuori da questa incredibile situazione ( e lui fu uno dei pochi che riuscì a raccontarlo nella sua autobiografia che è la base del film), una lotta verso la vita che è perfettamente sintetizzata nella frase "Io non voglio sopravvivere io voglio vivere".
Il film racconta la piaga della schiavitù da una nuova angolazione, esistevano uomini di colore nati liberi che venivano plagiati e annullati da persone senza scrupoli.
12 anni schiavo rappresenta questa storia con piglio duro, sbattendo in faccia allo spettatore tutta la violenza subita rispettando i canoni del grande filmone Hollywoodiano da Oscar.
Paradossalmente quello che è il punto di forza è al tempo stesso la cosa a mio parere che gioca contro al film.....l
Il regista è quasi intimidito dalla grandezza del progetto che lo rispetta pure troppo, si vede poco la mano dell'autore Mc Queen.....l
Nei film precedenti c'è una totale identificazione sia psicologica che (e sopratutto) fisica tra lo spettatore e il protagonista, qui è decisamente a sprazzi come lo si può notare nella scena più bella del film dove il Solomon si trova costretto a frustare la sua amica schiava.
Gli stessi cattivi sono perfettamente tratteggiati (Paul Dano su tutti con uno sguardo che racchiude tutta la follia razzista) ma escono di scena forse troppo presto quasi a dover rispettare una tempistica da cameo per poi dare scena al fedele Fassbender.
Ripeto sono tutti peccatucci veniali che non privano il film di un voto alto come 7,5 ma nella corsa alle statuette mi hanno più colpito la personalità di film come American Hustle o The Wolf of Walk Street......ma le regole di Hollywood seguono altri percorsi più politically correct con il benestare del presidente Obama......