Dopo il premio di consolazione all'ultimo Festival di Venezia e il tributo a Toronto arriva nelle sale Philomena.
Ispirato a una storia vera il film narra le traversie di una donna che impegna quasi 50 anni della propria vita alla ricerca del figlio sottratto ignobilmente dalle suore del convento dove stava espiando la colpa del suo peccato.
Le malefatte di questo ordine religioso erano state già narrate da Peter Mullan in Magdalene contenendo la rabbia urlata del suo regista.
Philomena invece ha in se le caratteristiche del suo regista, uno che sa dosare sapientemente dramma, denuncia sociale e toccare le corde giuste dello spettatore.
Partendo dal libro di Martin Sixsmith Frears è abile nel mascherare il suo atto di accusa nei confronti della Chiesa Cattolica usando la gara di bravura interpretativa dei suoi interpreti che incarnano alla magnificamente le due facce della medaglia della storia.
Judy Dench (al limite della perfezione) è Philomena rea di essere una ragazza madre nel periodo sbagliato.......costretta a espiare il suo peccato in questo rigidissimo convento irlandese che si vede scippata del suo unico amore racconta la sua storia a un giornalista politico in disgrazia che cerca di riciclarsi scrivendo un libro strappalacrime.....
L'incontro e confronto tra questi due caratteri uno fortemente Nazionalpopolare l'altro decisamente radical chic è la vera chiave di lettura che permette a Frears di non farsi prendere troppo dalla rabbia (anche se la decana delle suore ti leva gli schiaffi dalle mani) e di incastrare la sua opera di denuncia all'interno di una storia d'amore materno che strappa più volte lacrime e sorrisi a egual misura....
I puristi criticano il fatto che sia un film troppo orientato agli Oscar anzi che ai Festival......ma da quando è un peccato fare film per vincere gli Oscar?
Voto 8
se la testimonianza offerta dal film è quella di una chiesa che manifesta, attraverso lo sfruttamento dei ceti più poveri e deboli, il suo potere, in una terra molto cattolica come l'irlanda degli anni '50, possiamo consolarci con la consapevolezza che le cose stanno cambiando, il papa attuale ci propone una chiesa più umile. mi sono tenuto a debita distanza dalla chiesa perchè non condivido affatto certe prese di posizione che questa prende per influenzare l'opinione pubblica nelle questioni che riguardano solo lo stato italiano, per cui ben vengano questi documenti di denuncia nei confronti di un'istituzione che sfrutta l'ottusità della gente per esercitare un certo dominio spirituale ma soprattutto morale e materiale.cast molto molto valido, la protagonista è stata superlativa.
A prescindere che è tratto da una storia vera...è un film che oltre ad essere girato bene, interpretato bene e toccante, fa riflettere: fa riflettere su molti aspetti della vita, della religione, dell'essere umano e delle sue fragilità. CONSIGLIATO AL 100%.
E'una storia sublime di una donna ed un figlio che si cercano per tutta la loro vita. Un film che fà riflettere e divertire senza mai cadere nello scontato e nel mielenso. Bellissimo il personaggio di Philomena. Ottima interperatazione di tutti gli attori.
Tratto da una storia vera, un film sugli "errori" di una istituzione religiosa che al dolore ha aggiunto altro dolore, un film sulla cattiveria di chi doveva confortare e invece si è dimostrato più crudele dell'odio, un film sul perdono che con la sua forza rasserenatrice lascia lo spettatore meno indignato di fronte a tanta ingiustizia.
Trailer italiano (it) per La natura dell'amore (2023), un film di Monia Chokri con Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal.