Io amo Antonio Albanese e quindi può sembrare un commento di parte, ma ho trovato questo film geniale, considerando anche che la sceneggiatura è stata scritta quasi due anni fa.
Lui è straordinario, un caratterista d'eccezione, che rappresenta gli eccessi (nemmeno poi tanto eccessi) della nostra attuale situazione politica.
Splendidi anche gli attori che lavorano colui.
Film non capito. DIeci per alzare la media.
Onestamente mi sa che stavolta il buon Antonio ( Albanese ) abbia toppato ...carino il primo di Cetto Laqualunque in questo film non si ride... tutto scontato, forse ci siamo abituati alle porcherie che commettono i nostri politicanti , che quelle di Cetto ( che in questo film si divide in tre ) sono peccati veniali, voglio essere buono, e per incoraggiarlo a fare di meglio nel suo prossimo film ..gli do un bel 3 ( tre )
Spiace dover ricorrere alla volgarità nel dare un titolo all'opinione, ma la citazione fantozziana appare in effetti l'unica frase in grado di riassumere in poche parole qualunque valutazione critica della pochezza della pellicola vista: se alcuni spunti raffigurativi avrebbero anche potuto essere interessanti, tuttavia lo sviluppo narrativo, la debolezza della trama, la prevedibilità delle battute, ogni cosa sembra fatta solo col fine di spillare qualche quattrino al malcapitato spettatore nel periodo natalizio. Il mio consiglio è: evitate di andare a vederlo!
Il primo film della serie, era stato bello, anche se non del tutto una sorpresa, visto che riprendeva un personaggio, che Albanese aveva già portato in televisione. La forza di quel film era nel denunciare e irridere un modo di fare politica in Italia, funzionava proprio perchè era abbastanza realistico/verosimile, con i momenti un pò grotteschi (tipici di Albanese) centellinati nel corso del film. Ecco questo film è proprio l'incontrario, con i personaggi che lo popolano talmente sopra le righe e grotteschi, da sembrare usciti da una favola psichedelica, in cui è impossibile identificare una persona (in questo caso politica!), peccato, sarà perchè ha dovuto preparare un seguito in tutta fretta, o magari perchè il primo film avevava avuto tutto quel successo... Resta il fatto che dopo aver guardato questo film non ti rimane niente, neanche qualche battutina da dire agli amici.
Una premessa: se non siete appassionati di Antonio Albanese e della sua comicita' stralunata e surreale, questo film non fa per voi e potreste uscirne infastiditi. Chi ama questo grande attore comico, invece, rimane da un lato molto soddisfatto perche' lui si "sdoppia" addirittura in 3 e ripropone due cavalli di battaglia (Frengo e Cetto Laqualunque) e un nuovo personaggio, il leghista Favaretto, ognuno con la sua caratterizzazione ben precisa in puro stile Albanese. Dall'altro lato pero', anche il fan piu' accanito rimane un po' perplesso: alcune parti del film sono persino troppo "psichedeliche" e esageratamente grottesche, e la satira sulla politica d'attualita', oltretutto calata nella lunghezza di un film, non e' del tutto adatta all'impronta teatrale tipica di questo comico. Ci sono comunque spunti di grande intelligenza e ironia che addirittura precorrono i tempi (il consiglio comunale in manette!), anche se purtroppo la realta' ha ormai superato la pur variegata fantasia di Albanese. Nel complesso, un film che fa ridere e riflettere, ma da estimatrice di Albanese, apprezzo di piu' i suoi spettacoli teatrali.
Avviso ai genitori: non e' assolutamente un film da bambini ne' da ragazzini (ce n'erano tanti in sala, che ovviamente non hanno capito niente della satira, e molte scene e battute sono del tutto inadatte al pubblico piu' giovane).