adoro marco tullio giordana, amo i film che possano farci riflettere sui fatti di cronaca. ho trovato però il film noioso. ho fatto fatica a seguirlo. non è che, naturalmente, volessi il ritmo di un fil di azione, ma quantomeno un film capace di conivolgermi e farmi riflettere nuovamente su una pagina così nera della nostra storia. occasione mancata
Bel film che racconta molto bene i fatti riguardanti la strage di Piazza Fontana: attori all'altezza, una grande prova del cinema italiano di denuncia.
Il film narra della strage di Piazza Fontana a Milano che nel 1969, con la morte di 17 persone, diede il via alla cosiddetta strategia della tensione, una forma di governo occulto che utilizzava il terrorismo di destra e di sinistra ma anche anarchico, per destabilizzare i tentativi di un cambiamento politico e culturale, prefigurati dall’ascesa del partito del partito comunista italiano che in quegli anni si andava affermando come la forza politica capace di insidiare lo strapotere della democrazia cristiana. Il film è soprattuto una contrapposizione di uomini ed organizzazioni, di istituzioni che non esistono più (tra questi il SID:servizio segreto militare)di movimenti come quello anarchico che hanno ormai perduto la loro forza aggregativa, oppure di gruppi clandestini armati come quello facente capo al generale Valerio borghese, e poi ancora di figure come Valpreda, Ventura, Stefano delle Chiaie, Guido Giannettini e tanti altri che solo a pronunciarne il nome riaprono antiche ferite.
Il titolo fa riferimento ad un articolo di Pier Paolo Pasolini che nel denunciare i mandanti delle stragi definisce le loro versioni dei fatti come un "romanzo". A distanza di tempo ed alla luce di questo film aveva ragione.
bellissimo film! cinema italiano degno di essere chiamato cinema!
dopo Vallanzasca e i Banchieri di Dio un altro grande film che getta un po' di luce sulle ombre del nostro paese.