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J. Edgar

Opinioni presenti: 36
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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J. Edgar: storia di due amori.

(6/10) Voto 6di 10

Il due volte vincitore del Premio Oscar per la miglior regia in questa prova non convince fino in fondo. L’intento del maestro Eastwood è raccontare l’intimità di uno degli uomini più potenti d’America John Edgar Hoover, l’uomo che per oltre mezzo secolo è stato a capo dell’FBI. Ma se il motto del Federal Bureau è “Fedeltà, Coraggio, Integrità”, tutt’altro è la vita di Edgar, succube di una madre autoritaria che vede nella carriera del figlio il riscatto dalla mediocrità e turbato dall’amore per il collega Clyde Tolson che per l'educazione conservatrice dell’epoca altro non può essere che una menzogna da raccontare a se stesso. Il film alla fine si racchiude in due frasi, quella di Anne Marie Hoover "Ringrazio Dio che nessuno di voi bambini è malato di quella cosa lì. Preferirei avere un figlio morto che un figlio gerbera" e la risposta del giovane Edgar “Si mamma”. Nonostante l’ottima interpretazione del poliedrico Di Caprio, il fim sembra mancare di coerenza con la realtà, la fragilità e l’insicurezza di Edgar stonano con la storia, con quell’Hoover che ha “creato” le impronte digitali, i laboratori della scientifica, l’accademia per gli agenti speciali, con quell’Hoover che per cinquant’anni ha tenuto sotto scacco gli uomini politici più potenti d’America con gli archivi pieni di informazioni sui loro adulteri e orientamenti sessuali.



Giammarco, 36 anni, Anzio (RM).




Un bel film da vedere

(8/10) Voto 8di 10

Straordinaria interpretazione di un magnetico e versatile Di Caprio che non delude mai. Una storia interessante piena di sfaccettature che avvicinano lo spettatore ad una vicenda americana importante e complessa. Un po lento nella prima parte, specialmente se non si ha una conoscenza minima dell'FBI. Da vedere.



Claudia, 23 anni, Arezzo.




Un personaggio complesso che ... che?

(5/10) Voto 5di 10

Mi è sembrato inconcludente e decisamente noioso. Il rapporto con la segretaria è importante per la fiducia, ma nel film sembra alludere a qualcosa che non avviene mai. Idem con il vice, a metà avviene 1 svolta clamorosa..e poi niente. L'FBI ha formato l'America e qui viene giusto accennata tramite alcuni casi, che non mi hanno nemmeno preso perchè la regia continua per 2 ore a fare avanti e indietro nel tempo senza, per la verità, a capire bene il motivo. Sembra la biografia di un uomo anziano in tono triste e pessimista. Per quanto sincera, questa narrazione tuttavia... non porta ad un film bello ed interessante.



Riccardo, 28 anni, Argelato (BO).




grandissimo film

(10/10) Voto 10di 10

è ora che ad hollywood si decidano a dare un oscar al grande leo di caprio.questo ragazzo evidentemente è molto invidiato.il regista sconosciuto di questo capolavoro(per dirla alla barbara di bari)in realtà voleva fare un cinepanettone in salsa hollywoodiana che tanto piacciono a barbara......ma ha fatto un capolavoro che sicuramente avrà un posto d'onore nel panorama cinematografico mondiale.Lindbergh poi......



nick, 47 anni, bari (BA).




melodramma per niente soddisfacente

(3/10) Voto 3di 10

J.EDGAR,regia:Clint Eastwood(un altro dei grandi mediocri di Hollywood)con:Leonardo Di Caprio e Naomi Watts. Il vecchio Clint(vecchio in tutti i sensi,pultroppo)tenta la carta della rievocazione storico-politica della Federal Bureau investigation(ovvero i servizi segreti statunitensi)in America...ma tutto va a catafascio fin dalle prime sequenze:una bomba scoppiata da chissà dove impone al giovane J.Edgar(in gioventù è recitato da Di Caprio)di combattere il comunismo(che diavolo c'entrava la bomba con il comunismo?e già questo è grave che non sia stato specificato)ed ecco che inizia la sua carriera investigativa. Tutta la storia è narrata a colpi di flashback dall'anziano Edgar Hoover(attore sconosciuto,peraltro)che racconta le sue avventure americane a un cronista che scrive delle sue imprese come fondatore assoluto dell'FBI e come innovatore delle tecniche di investigazione da egli inventate. Il cast è fiacco e la logica del film va a farsi benedire tra il 2°e il 3°"atto"di questo scadente melodramma...la relazione omosessuale tra i due non si capisce proprio cosa dovrebbe c'entrarci con tutto il resto mentre gli errori storici piovono a catinelle:l'aviatore Lindbergh era,in realtà,una donna(non si capisce perchè,nel film,è un uomo). I fumetti che vedono J.Edgar Hoover protagonista di eroiche imprese contro il crimine non sono mai esistiti checchè ne dica Eastwood,le ricerche sul legno della scala utilizzata dal rapitore anch'esse non sono mai esistite(in realtà venne utilizzato un radiotelefono per scannerizzare i raggi gamma e individuare possibili impronte digitali retroattive lasciate dal criminale...il che ha condotto l'FBI prima a Pechino,poi in Irlanda e infine nel Maine). Grazie al cielo sono però presenti nozioni storiche attendibili e comprovate:l'odio anticomunista estremo e viscerale di Hoover,l'arresto di massa dei primi gruppi socialisti all'inizio del film,la madre razzista(memorabile la frase:"meglio un figlio morto che una mammoletta")e l'odio verso i gruppi di Martin Luther King all'epoca successiva all'uccisione di Kennedy. A parte la storia,J.EDGAR ha ben poco da offrire se non le interpretazioni che affogano in un lago di mediocrità,l'iniquità di una sceneggiatura stanca e patetica...conclusione:vedibile...ma il grande cinema è tutta un altra cosa.



Barbara, 43 anni, Bari.





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