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Melancholia (2011)

Opinioni presenti: 42
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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Un film non per tutti. (2° parte)

(10/10) Voto 10di 10

Tornando a "Melancholia", si è sentito dire che è un'opera complessa, difficile, impegnativa, ma per me è più il necessario e l'indispensabile del racconto che traspare dalla pellicola per esempio con questo efficace scambio di battute fra le due sorelle: Claire (rivolta al figlio Leo): "non spaventare tua sorella con questa storia" Justine: "se pensi che un pianeta possa spaventarmi devi essere veramente stupida" Ed è qua, signori, con questa risposta che io colgo appieno lo stato d'animo di Justine: una risposta viscerale, emozionalmente adolescenziale. E qua si rimarca di nuovo questo mistero dell'animo umano, inspiegabile che quando interiormente siamo nell'occhio del ciclone, esternamente anche un pianeta che minaccia la terra può in qualche modo, per noi stessi, essere un simbolo salvifico. Ricordiamo che il sentimento "dominus" del film è la malinconia, un'sentimento a due facce, un sentimento agro dolce, diciamo pure un dolce dal retro gusto amaro, Justine incarna perfettamente questo stato emozionale all'inizio, nel giorno del suo matrimonio, perde il lavoro e in qualche modo perde anche il marito, lei è un carattere sbarazzino, di per sè gioioso ma purtroppo fragilissimo e il suo animo sensibile è in balìa della rigidezza della sorella e delle esternazioni della madre (la Rampling rende perfettamente lo spirito anticonformista del regista con una crudezza che la rende agli occhi degli altri dispotica) tant'è che Justine perde tutta la sua felicità, mentre quando arriva il pianeta, lei si gongola in questo stato perennemente sognante e ipnotico e, l'ho accennato prima, come se lei si lasciasse completamente andare in questo "mare" rappresentato dal pianeta denominato non per niente "melancholia" Parlando invece della visionarietà registica, Von Trier ci mostra tutto il suo genio smisurato anticipando nel prologo le scene finali facendolo però sotto forma onirica, su quest'ultimo punto io non ho nient'altro da aggiungere anche perchè su questa scelta rimango letteralmente senza parole, sbalordito e affascinato.



Stefano, 24 anni, Brescia.




Un film non per tutti. (1°parte)

(10/10) Voto 10di 10

Dunque, sono riuscito a vedere il film solo ieri sera.....E' la prima volta in 24 anni che mi trovo a commentare un film tanto affascinante, geniale, dalla complessa semplicità come questa pellicola...ed è la prima volta che vedo un film di Von Trier. Si può partire da un regista al quale comunicare sentimenti con il linguaggio del cinema gli riesce molto meglio che esprimersi a parole (vedi Cannes, d'altronde è un regista, non mi devo certo aspettare che rilasci interviste mozzafiato, se non altro non è ipocrita) e con questo film, ribadisco, gli riesce benissimo. Io credo che la bravura di Von Trier sia quella di esprimere un'emotività fredda, raggelante, ma al contempo non cade mai nel distacco, anzi sembra che in tutta la durata del film il regista sia in contatto quasi telepatico con gli attori e lo si vede dagli intensi primi piani. Kirsten Dunst mette una seria ipoteca sull'Oscar come attrice protagonista con la sua interpretazione di espressività essenziale, molto emotiva e fortunatamente non si perde in una poetica comunicativa nei dialoghi che sarebbe risultata oltremodo superflua, mentre la scena di nudo è semplicemente la ciliegina sulla torta, invece per quanto riguarda l'attrice non protagonista, vale lo stesso discorso per Charlotte Gainsburg, un'autentica sorella maggiore. Per il momento le uniche insidie che riesco a vedere arrivano da Jodie Foster e Kate Winslet in "Carnage" ma vedremo cosa ci riserverà l'Industria nei prossimi 3 o 4 mesi. (fine 1° parte)



Stefano, 24 anni, Brescia.




Spettacolare!

(10/10) Voto 10di 10

Condivido le recensioni esaltanti, e aggiungo che è difficile che un film mi lasci sconvolto nel finale come questo.. unico.



Dario, 32 anni, Collesalvetti (LI).




difficile

(9/10) Voto 9di 10

Personalmente mi è piaciuto. E' Lars Von Trier, piace o non piace, non c'è una via di mezzo. Bravissime le attrici, complicato il film. 2 sorelle caratterialmente differenti; la prima depressa e difficile che affronterà l'evento apocalittico quasi con indifferenza tanto da far trasparire di non aver x niente paura della morte ma da l'impressione di sentirsi sollevata nel non dover più affrontare la " terra cattiva ", la seconda più razionale caratterialmente nell'affrontare la vita ma che davanti alla catastrofe imminente si perde in un ansia devastante. Ecco, vedi che sia per la bravura del regista, sia per la bravura delle attrici il film riesce a trasmettere l'angoscia nel vero senso della parola. La musica di Wagner ci sta tutta. Da vedere con il giusto stato d'animo. Ripeto, a me è piaciuto tantissimo, voto 9



mauro, 55 anni, dolo (VE).




Un pesante che però si guarda

(6/10) Voto 6di 10

Che dire di Melancholia...anzitutto viene subito alla mente l'infelice "furbata2 di von trier con le sue uscite sugli ebrei e sulla sua empatia nei confronti di Hitler...pensiero genuino? Modo per attirare l'attenzione su di sè e quindi sul suo film? Per me un pò l'uno e un pò l'altro...Von Trier è sempre difficile, io mi ricordo ancora Dogville che, secondo me, erA stato un bel mattoncino...melancholia mi è piaciuto, specie nella prima parte, dove si racconta di questa catastrofe familiare in cui tutti odiano tutti e, specie i genitori della sposa, manco si danno la pena di nasconderlo. Justine e Michael sono due persone sfortunate: la prima perchè non sa più godere di nulla nella vita, il secondo per il suo amore sprecato verso una moglie che decisamente non lo merita. l'ho odiata mentre lascia cadere con noncuranza la fotografia col terreno che il marito voleva comprare per lei...la seconda parte mi ha interessato meno, con l'imminente impatto tra i due pianeti, da una parte l'attaccamento alla vita della povera Claire e l'indifferenza, ancora una volta, di Justine, e il vigliacco suicidio del marito (Kiefer Sutherland).Justine in parte però si riscatta provando a tranquillizzare il nipotino, costruendo la capanna di rami facendogli credere che questa li avrebbe protetti dalla fine imminente... Molto bravi tutti gli attori, comunque...Ciononstante,il film l'ho visto volentieri, ma non lo rivedrei. Una volta mi basta!



Ilaria, 47 anni, emilia romagna.





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