confesso che è difficile scrivere una recensione, benchè personale per i film prodotti dallo studio ghibli. I ricordi vagano fra le più incantevoli inquadrature di questo film e degli altri già visti tempo addietro. L'emozione è forte e spinge a cercare parole che non devono limitarsi a tessere le lodi di questa fine trasposizione. Che fare? Lascio a in dono a chi mi leggerà questo interrogativo.
Un gioellino di animazione "vecchio" (si fa per dire!) stile. Una favola meno fantasmagorica e metaforica rispetto agli ultimi lavori a firma Myazaki (che qui per la regia si affida ad un allievo), ma che scorre con la semplicità che sa farsi comunque straordinaria se effonde poesia ed emozione; e qui ci sono entrambe.
Per tutti.
Lo studio Ghibli aggiunge alla sua collezione un'altra perla, un film delicato, fine, profondo.. Notevole, come ogni volta, è la cura ai dettagli, al paesaggio e soprattutto ai significati che lascia la storia raccontata.
Come al solito un film di questo livello (assolutamente non paragonabile alle produzioni americane né tantomeno alle immonde boiate proposte in questo periodo dalla cinematografia) viene "ghettizzato" in orari improponibili, come la fascia oraria dalle 14:00 alle 18:00. È una vergogna!!! Il bello è che 25 anni fa ci lamentavamo di una generazione anti-cartoni giapponesi, adesso chi decide questo tipo di distribuzione discriminatoria fa parte della nostra generazione, ovvero quelli cresciuti proprio con i cartoni giapponesi in TV!!! Mi vergogno di far parte di questa generazione! Che fine hanno fatto i nostri sogni? Che tristezza!!!