Due ore di film in cui, piuttosto che stare a guardare quel lamento continuo, avrei preferito essere picchiato, sputato e malmenato... credetemi, sarebbe stato comunque meglio della visione del film
Premetto, do sei a questo film esclusivamente per la gratitudine di avere attirato la mia attenzione dall'inizio alla fine. trama? assurda. sarà una deformazione professionale, ma se trovassi un uomo qualunque a parlare con mia figlia in piena notte e poi me lo ritrovassi ovunque...bhé credo che dopo essermi spaventata non poco, lo denucerei ritenendolo un maniaco ossessivo. la mia opinione poi si concretizzerebbe sempre più se scoprissi la sua maniacale passione per gli axtraterrestri, o se lo sentissi parlare con mia figlia di presenze cattive che possono albergare in qualsiasi essere umano o surgelato. potrei addirittura andare a raccontare la mia tragedia al maurizio costanzo show se poi venissi anche a sapere che è entrato a far parte di una banda di strozzini solo per aiutare me: donna altamente disturbata che in cambio non gli ha mai regalato nemmeno un sorriso.
la trama cede anche nell'assurdità che una minore così strettamente monitorata dai servizi sociali, possa vivere anche solo un giorno con una madre che non rivedendola tornare a casa dopo la scuola si limita a piangere spiaccicando la fronte alla vetrina del suo negozio, oltre a lasciarla sola di notte, farle vivere le sue paturnie di donna capricciosa, dalle priorità ben poco serie e mature.
silvio orlando: straordinario nell'essersi magistralmente liberato dei panni del suo consueto ruolo di piccolo uomo mediocre e un po' sfigato: bravo.
storia d'amore? non ho trovato amore in un momento. niente amore materno, nemmeno figliale, nemmeno tra un uomo ed una donna: solo ossessioni, freddezza, egoismo, esagerazioni surreali.
incomunicabilità? la comunicazione era molto chiara, e non è la mancanza di dialogo che esclude la comunicazione.
la presenza costante dilui parlava chiaro, le smorfie di indifferenza di lei ancora di più.
sicuramente poco pretenzioso..ma esttremamente semplice e reale...succede spesso che all'inizio della fine di una relazione si voglia essere soli..a crogiolarsi nel dolore ci si sente in compagnia...ma poi si cerca qualcuno...qualcuno che ci aiuti...è così la vita!!semplice...normale...qulacuno sarà mai veramente felice???lei che lo usa...lui che ne è pazzamente innamorato??bho difficile dirlo..non sarà mai tutto nero o bianco
Come per "fuori dal mondo" Piccioni analizza i personaggi con un fine e delicato lavoro di introspezione. Credo che per questo motivo sia estremamente importante proprio la recitazione e l'ambientazione: grigia ed eterea sia per far emergere i caratteri e la struggente solitudine dei due personaggi, sia per richiamare il mondo "extraterrestre" in cui vive Antonio.
Un film bellissimo, terribilmente vero e altrettanto impietoso, che smitizza e dissacra la nobiltà dell'amore. Perchè di amore si tratta, anche se segue la strada + tristemente comune del riempimento dei vuoti reciproci.I personaggi sono due mediocri, lui grandi potenzialità ma senza alcuna ambizione trasferisce tutto nel suo mondo fantastico e lei alla quale neanche l'amore e la dedizione per la figlia riesce a dare lo spessore umano da sempre cercato.....questa stessa mediocrità viene trasportata nella loro relazione e non c'è traccia d'altro che non sia la continua manifestazione di due tristi solitudini....stupendo il dialogo tra i due in macchina e il discorso finale di lei con l'assistente sociale fino ad arrivare all'epilogo di una tristezza angosciante.....Eccellentemente interpretato....un pugno nello stomaco cosi' me l'aveva dato solo l'ultimo bacio, anche se sono due film totalmente diversi.....