Ottimo film, che rappresenta e fotografa bene e realisticamente alcuni spezzoni di vita campana. Bella trama, scorrevole e a tratti molto coinvolgente! Bello!
Quando si dice prendere a pugni la vita, trasformare una realtà di delinquenza, sopraffazione e illegalità in una vittoria mondiale, modellarla a suon di cazzotti fino a vendicare i torti subiti. Tanta rabbia non può che emergere dai sobborghi più pericolosi e malfamati. La gallerista milanese o il commerciante di Torino quanto troveranno di reale nelle soffocanti scene di Tatanka, girato nella periferia di Caserta? Quanto può essere esportata e coinvolgente la fedele denuncia di una realtà così regionale?
Eppure proprio la veridicità di Gomorra ha attratto l’interesse di tutti, lo stretto linguaggio dialettale non è riuscito a limitare il successo del film a livello internazionale rendendo la musica neomelodica superba colonna sonora e Tatanka potrebbe brillare sulla scia di un nuovo filone cinematografico targato neo-camorra napoletana.
Eppure il linguaggio è così poco universale, lontano da quello americano di Toro scatenato o Million dollar baby. Abbandonate le virtuose inquadrature da suspance, evitato il patito agonismo sportivo, senza rallenty stavolta il mondo della boxe mostra la strada che dalla malavita può condurre alla fama. Michele (Clemente Russo) , in debito con il crimine, dalle palestre di Marcianise si ritrova a Berlino dove riesce a tecnicizzare il suo pugno rabbioso. Dal napoletano al tedesco, da Maria Nazionale alla musica classica, l’italiano è completamente omesso. Tornato a casa affronta il suo destino. Ma sarà colui che l’ha tradito e strumentalizzato, l’amico Rosario, il ritratto di ciò che Michele è riuscito ad evitare, a sdebitarsi con lui, messo a tappeto dai colpi della criminalità.
Quanto può essere macchiata e disonesta dunque la strada che porta alla rivalsa sociale?
Michele Mucerino, l’uomo capace con un pugno di atterrare una bufala, campione del mondo alle olimpiadi.
Un film che va oltre la denuncia da rassegna educativa. Un film crudo, duro e diretto, proprio come il pugno di Tatanka.