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Amici miei - Come tutto ebbe inizio

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Molto meglio di quanto si dice (e ci si aspetta)

(6/10) Voto 6di 10

Una premessa: salto volutamente a piè pari tutte le polemiche in corso sulla presunta offesa al capolavoro di Monicelli e sul gruppo di Facebook nato per boicottare il film, e passo direttamente a parlare del prodotto filmico. Va detto subito che é molto meno volgare di molti cinepanettoni dello stesso regista, anche se ovviamente é altrettanto meno divertente della serie storica di "Amici miei", alla quale si ispira, diciamo, alla larga. Ambientazione cinquecentesca a parte - molto ben ricostruita, ciò che ha fatto lievitare il budget sino a 15 milioni -, le similitudini, oltre che nel soggetto di base (degli sceneggiatori storici Benvenuti, De Bernardi e Pinelli, cui il fim é dedicato), si ritrovano anche in qualche citazione e in alcuni passaggi del plot (scritto, oltre che da De Bernardi prima di morire, dal regista Parenti e dagli altri sceneggatori di fiducia Fausto Brizzi e Marco Martani). Ma il sottotitolo “come tutto ebbe inizio” é ingannevole, probabilmente con l’intenzione di agganciarsi al successo del primo "Amici miei", in quanto non c’é nessuna continuity fra le vicende di questo film e quelli di Monicelli, dato che i personaggi, cinque amici fiorentini che già si divertivano a giocare le burle al prossimo e anche fra di loro nella Firenze di Lorenzo De’ Medici, non vengono presentati come, ad esempio, degli antenati di Mascetti, Melandri, Necchi eccetera. Soltanto nel finale, con la citazione della supercàzzola, si lascia intendere un qualche remoto collegamento. In sostanza il film inanella una serie ininterrotta di beffe dei protagonisti (la migliore é forse quella al legnaiolo Ceccherini), senza naturalmente la profondità da commedia all’italiana delle motivazioni esistenziali che sottintendevano l’agire degli amici del primo film, ma, pur senza far ridere a crepapelle, con la giusta dose divertimento e una certa pulizia che rendono il film ampiamente guardabile e mai disturbante. Cast quasi tutto toscano, tranne che per Placido, Ghini e De Sica, che col dialetto se la cavano così così (specie De Sica), con diversi cameo di comici “regionali”, fra i quali fa spicco quello di Alessandro Benvenuti nei panni del Magnifico. In conclusione un film decisamente migliore del previsto, nonostante tutto, da consigliare tuttavia solo a chi non é iscritto al gruppo di Facebook di cui sopra.



Lorenzo G., 40 anni, Livorno (LI).




sufficente

(6/10) Voto 6di 10

L'accanimento su questo lungometraggio mi sembra eccessivo.Il film non è nè uno stupro alla trilogia di Monicelli nè un suo dignitoso proseguo, è una semplicissima commedia che va vista con lo spirtito di non vedere un capolavoro come quello di Monicelli.



maurizio, 29 anni, genova (GE).




Mahhhhhhhhh

(6/10) Voto 6di 10

Sei per la ricostruzione , i costumi e la fotografia. I personaggi sono molto "all'acqua di rose", sono personaggi ed esistono in quanto in gruppo, singolarmente sono macchiette senza passato, né futuro. Fanno solo scherzi tra loro e non li estendono agli altri ............. insomma non c'é paragone con Amici Miei DI Monicelli. ?Peccato un'occasione persa



Silvia, 49 anni, Brugherio (MI).




Mediocre

(5/10) Voto 5di 10

Ho visto il film dopo aver letto svariate critiche e, personalmente, le trovo del tutto fuori luogo. Nel complesso il film è accettabile in quanto le situazioni oggetto della pellicola appaiono abbastanza divertenti e non volgari. Ritenerlo un offesa alla memoria di Mario Monicelli, poi, è profondamente sbagliato. Per chi ha visto tutta la trilogia converrà con me che "Amici miei atto III" era sicuramente peggiore di questo. Probabilmente il regista ha sbagliato a voler accostare il suo film ai precedenti, ma se avesse scelto un'ambientazione contemporanea adeguando le "burle" ai nostri giorni (magari aggiungendo un pizzico di satira) avrebbe raccolto ampi consensi. In conclusione, quindi, non siamo di fronte ad un capolavoro ma neanche a qualcosa da buttare. Per trascorrere due ore spensierate va benissimo.



Italia, 36 anni, Catania (CT).




La solita trovata commerciale fallita

(1/10) Voto 1di 10

Stavolta ci hanno provato con un pretestuoso (ed esilissimo) collegamento al capolavoro di Monicelli. Ti rendi conto che un attore è alla frutta quando accetta di partecipare a uno scempio come questo. Stroncato da critica e pubblico, anche se incredibilmente a qualche giuggiolone pare sia piaciuto, probabilmente a familiari e amici del cast.....



Celso, 34 anni, Isernia (IS).





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