Questo film è decisamente un pugno nello stomaco. La storia è veramente allucinante e la forza dimostrata dal protagonista è eroica. La voglia di vivere in lui era più forte di qualunque altra considerazione. Arrivare a quella decisione avendo vagliato ogni altra possibilità era forse una conseguenza logica ma decisamente terribile. Anche la staticità del racconto Danny Boyle la fa diventare un punto di forza e senza mai annoiare ci immedesimiamo in Aron e lo seguiamo fin nei suoi più reconditi sogni e viaggi mentali. Quello che mi ha poco convinto di questo film è, invece, il modo di girare come se fosse un videoclip od un film del genere banditesco giovanile. Mi sarei aspettato da un regista di questo livello una migliore qualità. Sò che era funzionale alla descrizione del personaggio frizzante ed esuberante ma ha reso il film come una puntata di un telefilm un pò CSI ed un pò Squadra emergenza e questo disturba. Ottima l'interpretazione di J.Franco e grandiose le ambientazioni. Forse avremmo potuto conoscere meglio Aron come persona visto che nel film al 16° minuto era già nel crepaccio comunque i minuti passati con le due ragazze rendono bene l'idea della sua esuberanza. Consiglio questo film che deve essere visto senza preconcetti, non è un film del solito livello di Boyle ma più che apprezzare il film qui si apprezza la grande forza e determinazione di Aron, veramente una persona eccezionale che in un momento difficile ha saputo affrontare le sue paure e le sue convinzioni per uscire vivo da una situazione che difficilmente avrebbe potuto superare diversamente. Io credo che ben pochi avrebbero avuto il suo coraggio e per questo è da ammirare.
Il film è in primis un omaggio a un vero e proprio sopravvissuto moderno. Ma non si vuole solo sottolineare il coraggio e la voglia di vivere di questa persona, ma impartire allo spettatore una lezione di vita attraverso messaggi e metafore tipiche di Boyle, elementi che ricorrono spesso e volentieri nelle sue opere. Non per tutti, è un viaggio catartico di una personalità solitaria e sensibile, un individuo che esorcizza la propria fragilità attraverso azioni spericolate. Quanti di noi possono rispecchiarsi? E' lo spettatore stesso a finire in quel canyon, faccia a faccia con una natura al solito vendicativa ma rivelatrice dell'inutilità del consumismo nell'ottica della pura sopravvivenza. Non per tutti, un film carico di solitudine come qualcuno ha fatto notare, da vedere da soli, e riflettere. Purtroppo la scena clou è estremamente forte, intollerabile per molti, ma non è gratuita, serve per rimarcare il sacrificio e la forza di volontà necessari per andare avanti. Per non mollare mai. Bravo Boyle, un altro centro. Bravissimo l'attore. E chi non si è commosso nell'ultimissima scena (quella col vero Aron), beh, mi spiace proprio per lui...
All'apparenza può sembrare un film che racconta una storia vissuta,ma in realtà è un viaggio interiore che ognuno di noi messo in situazioni estreme conduce.
Grande film
Interpretazione dell'attore che rispecchia fedelmente le sembianze del personaggio realmente esistito. Bellissima la scena iniziale con la bici accompagnata da un'azzeccata colonna sonora