Da ebreo non posso che criticare il film di benigni.
non è certo l'olocausto un argomento di cui ridere, neanche nel modo intelligente in cui lo fa benigni.
inoltre posso dire che il modo in cui viene ritratto il campo di concentramento non è realistico. in un vero campo di concentramento non sarebbe possibile fare credere al proprio figlio quello che fa il protagonista.
Quando si vede questo film si provano sentimenti leggeri, impalpabili, si è come sospesi su di una nuvola tanto il film è delicato, seppure molto forte e dolcissimo nei sentimenti.
Un uomo splendido che chiama la donna amata "principessa" (già un accenno ad una modo di vivere incantato) viene di colpo catapultato, con il figlio, nell'immensa tragedia dell'Olocausto.
Ma io non voglio parlare della trama del film, ma delle sensazioni che questo formidabile capolavoro può provocare.
La vita, qualsiasi cosa succeda, è sempre bella e magica, perchè si rinasce ogni giorno, e in ogni giornata c'è allegria, tristezza, gioia, dolore.
E poi c'è l'amore ed anche l'umorismo. Se si ride di se stessi, si è davvero grandi nell'anima. Anche nei momenti più neri, ci può essere sempre una parola di speranza, e la forza di vivere per se stessi e per gli altri.
Questa è la vera fiaba della vita, che è l'avventura più formidabile che ci sia, anche se non ce ne rendiamo mai conto.
Qui abbiamo momenti dolcissimi, totalmente poetici, la speranza di un amore che sarà coronato dalla fortuna ma questa, ahimè, non durerà a lungo nei fatti. Dico nei fatti, perchè invece nei sentimenti durerà per sempre, ed il frutto di questo splendido amore, un meraviglioso bimbo, sarà preservato dall'orrore del campo di sterminio inventando un gioco, proseguendo, cioè, l'eterna favola della vita.
Il significato del film è tutto nel suo titolo: "La vita è bella".
Sì, la vita è davvero bella se la si intraprende ascoltando il nostro cuore, vivendo giorno per giorno, non aspettandosi nulla, in fondo, ma solo la speranza di poter vivere un nuovo giorno per poi incominciare di nuovo.
Questo è un film dolce e leggero, ma durissimo come è davvero la vita, e, soprattutto, è un film che ci trascina verso la scoperta della vera felicità. In fondo, la vera felicità, qualsiasi cosa accada, è solo una: vivere.
Un capolavoro assoluto.
Ma come fai a dire che è auschwitz? cosa ne sai!? "si capisce dalla scenografia", le case ricordano per caso auschwitz? e se anche fosse stato girato lì, chi lo dice nel film?
ma poi, scusa, la tua è proprio una polemica sterile! a me non sembra un film contro gli ebrei...
vabè, almeno non sei come quello che ha scritto che schindler's list era pa**oso perché era in bianco è nero. lui è proprio il massimo...
comunque ottimo film!
"Abbiamo vinto!", è l'urlo liberatorio del bambino. Questa esclamazione sintetizza la magnificenza di un romanzo che affonda sapientemente le radici nelle cattiverie di un mondo distratto, spietato e crudele. L'intelligenza vince di gran lunga sulla negatività, sulla violenza inaudita e gratuita. Il film fa sorridere e riflettere; prende per mano lo spettatore e lo accompagna ad una univoca e saggia verità. E' un vero morbido e vellutato "tocco d'autore". Complimenti, Benigni.
Benigni ha fatto un film straordinario, dove poesia, commozione, ironia si compinano in un crescendo che solo Chaplin è riuscito a fare in passato. Ed i riferimenti a Chaplin sono presenti in tutto il film, con la capacità di rendere comiche anche le situazioni più drammatiche. Ma è proprio dall'ironia e dalla poesia narrativa che emerge tutto l'orrore della situazione. La trama è in chiave fiabesca, ma neppure troppo se si pensa che un caso analogo si è verificato veramente in un campo di sterminio. E le atrocità naziste sono rese ancor più crude proprio dal ridicolo. A questo punto viene da chiedersi come potrà Benigni riuscire a mantenere un così alto livello qualitativo. Ho visto purtroppo alcuni giudizi negativi su questo film. Convinzioni politiche a parte, mi riesce strano pensare che qualcuno abbia analizzato il film in chiave così superficiale da non riuscire a coglierne la drammaticità e la poesia di questa figura di padre che trova la forza di sconfiggere il male nel tentativo di salvare il figlio e tenerlo lontano dagli orrori di un lagher nazista. Ognuno è padrone di esprimere le proprie opinioni, ma se non vi piace un film così o siete di una certa corrente politica o in fatto di sensibilità avete grossi problemi !!!! Meidtateci su !
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(9/10)
