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Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba

Opinioni presenti: 41
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Strangelove

(9/10) Voto 9di 10

Questa "black comedy" surreale e antimilitarista valse a Kubrick tre Oscar nominations: come autore, regista e produttore. Anche qui, come in "Lolita", Peter Sellers ricopre tre ruoli: è il Presidente americano Muffley, il capitano inglese Lionel Mandrake (di servizio in una base USA) e il Dottor Stranamore, bizzarro e incredibile "consigliori" del Presidente U.S.A. Per l'evidente accusa all'establishment e l'atmosfera da Armageddon, un critico valutò questa satira sociopolitica "il film più coraggioso che sia mai stato realizzato". Esilarante il personaggio del Dottor Stranamore/Strangelove, che è di origine tedesca, vive su una sedia a rotelle e riesce a frenare a stento i propri impulsi motori (specie quando il braccio gli scatta nel saluto nazista). L'attualità del film, alla sua uscita, era indiscutibile: fu girato infatti sotto la spada di Damocle di un conflitto atomico. Era il periodo della crisi di Cuba, uno dei momenti di più grande tensione della Guerra Fredda. Ironia nell'ironia: nella schermata di chiusura, la Columbia Pictures ci tenne a precisare che "ciò che è accaduto nella finzione scenica non può accadere nella realtà, visti i sistemi di protezione degli armamenti dell'esercito americano". Agli spettatori quelle parole, che appaiono sullo sfondo del fungo atomico mentre la voce di Vera Lynn (una cantante degli anni Quaranta) intona "We'll meet again", suonano quantomeno risibili.



Peter parisius, 50 anni, Monaco di Baviera (estero).




"the doomsday machine"!!!!

(10/10) Voto 10di 10

Forse insieme a "some like it hot" e a "bringing up baby" la miglior commedia mai realizzata! satirica, grottesca, geniale! il mondo dei primi anni '60 si trovava in piena guerra fredda, la "corsa agli armamenti" tra le due superpotenze, gli stati uniti d'america e l'unione sovietica, diventava sempre più fitta, pericolosa... ma allo stesso tempo sempre meno pericolosa! eh sì, perché il circolo vizioso nel quale erano cadute usa e urss(e che costituiva, poi, la condizione sine qua non che evitava lo scontro diretto, e cioè militare tra le due superpotenze) era quello del sempre maggiore perfezionamento e della produzione sempre più vasta di armi di distruzione di massa. in pratica: più produciamo, più c'è la possibilità di distruggerci completamente a vicenda, e quindi, a causa della paura per questa distruzione, più siamo al sicuro rispetto a un possibile attacco dell' "altro". una condizione, questa, fondamentalmente grottesca! ed è per questo che kubrick crea un film grottesco (oltre che semlicemente comico,)sull'assurdità della situazione della guerra fredda. la "corsa agli armamenti" altro non è che la "doomsday machine", che, alla fine del film, finisce per distruggere l'intero pianeta... e questo sopra le note della canzone "we'll meet again", "ci incontreremo ancora"...! e' assurdo non riuscire a riconoscere la genialità di quest'opera: kubrick è riuscito perfettamente a comprendere l'assurdità della situazione dell'epoca, e ne ha fatto una satira... e' anche inconcepibile riuscire solo a pensare che l'oscar non sia stato consegnato, in quell'anno, al geniale peter sellers (preferendogli la pur buona interpretazione, ma sicuramente di minor valore, di gregory peck ne "il buio oltre la siepe"). da queste assurdità posso soltanto dedurre che kubrick non è un regista per tutti, e che ci vuole una certa intelligenza e una certa cultura per riuscire a capirlo...e ad apprezzarlo veramente! avrei preferito che qualcuno mi dicesse "il film è fatto obiettivamente bene, ma a me non piace", piuttosto che "questo film fa schifo"!



Paola, 18 anni, Potenza (PZ).




incisivo e ironico

(8/10) Voto 8di 10

Con l'immagine iniziale delle lontane terre del mar Artico, dove si suppone i russi stiano progettando il più grande ordigno atomico mai visto, si viene subito immersi nell'atmosfera cupa della Guerra Fredda. Il bianco e nero fa il resto. Nel film si alternano scene di tensione ad altre "meno impegnative": la commistione serio-comico risulta a mio parere più che riuscita. Fa sorridere come americani e russi, seppur nemici, assumano toni più che amichevoli, come quando un presidente rimprovera all'altro di voler essere più dispiaciuto di lui per la situazione creatasi. Fa sorridere la telefonata della moglie nel bel mezzo della riunione, dove il presidente conclude con "vedrai, il tuo micione sarà presto da te". La presenza di Stranamore è necessaria, non solo perchè dà il titolo al film, ma anche come personaggio in sè. D'altro canto però rivanga un passato pesante, appena superato (siamo nel '64) e di conseguenza intristisce il tono del finale, sebbene l'avvenuto attacco degli americani possa essere interpretato in chiave positiva. Per concludere, un film più che riuscito, attuale, che ci ricorda un pezzo importante della storia, con la giusta ironia. In poche parole, un film di Kubrick.



Giovanni, 26 anni, Ostiglia (MN).




va visto due volte

(8/10) Voto 8di 10

ho visto questo film solo adesso (a 37 anni!): l'ho visto due volte nel giro di tre giorni. La prima volta mi è risultato soprattutto divertente (il Presidente al telefono con Dimitrij mi ha fatto quasi pensare a Woody Allen), ma non mi ha impressionato particolarmente. La seconda volta ne ho apprezzato l'estrema intelligenza. Trovo che come in altri film di Kubrik ci sia anche qui qualche eccesso di intellettualismo.



silvia, 37 anni, milano.




Sinceramente.......

(5/10) Voto 5di 10

Ho sempre sentito parlare di questo film come di un capolavoro,Quindi qualche tempo fa,poichè lo davano in onda a tarda notte,l'ho con grande trepidazione registrato.Bè,l'ho visto il pomeriggio dopo,ma sono riuscito con grandissima fatica a seguirlo fino alla fine tale era la noia.Eppure mi ritengo una persona estremamente sensibile al bel cinema e ai temi di grande portata mondiale.Bò,non l'ho capito per niente,sarà che l'ho visto solo una volta.Non so che dire,metto solo un 5.Mi dispiace



Maurizio, 26 anni, Taranto (TA).





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