Di persè sarebbe un bel film, non dovrebbe chiamarsi Robin Hood però!
ok la rivistitazione del personaggio..ma usa 3 frecce in tutto il film (e con una non centra il bersaglio!!)!!Un frullato di tanti altri film..gladiatore, braveheart, 300, salvate il soldato ryan (vedi lo sbarco). Non parliamo poi del finale invece che è la cosa più triste di tutto il film!!cercano in 10 minuti di ricollegarsi al vecchio mito..brutto davvero!In sintesi, un film (finale a parte) ben costruito ma del tutto inutile!
Il maestoso Ridley Scott, il grintoso Russel Crowe, dove sono finiti? Robin Hood chi è? E il signor Godfrey da quale leggenda è sbucato? (sottolineando il fatto che forse rimane l'unico a meritarsi davvero il cachet)... La parte destinata a Re Giovanni sottoscritta da un ragazzino capriccioso di 8 anni... Sporadiche sequenze di immagini spettacolari collocate senza un vero filo logico... La storia a cui siamo stati abituati (mettendo da parte la scusante ingloriosa del prequel) completamente stravolta... Per chi non l'avesse ancora visto, dimenticate i brividi di Braveheart e de Il gladiatore (il corpo e l'anima non avranno sussulti per tutti i 140 minuti)... All'uscita dalla sala espressioni di delusione sulla maggior parte dei volti!!!... Peccato...
Il duetto perfetto Scott-Crowe non si smentisce ancora una volta dato che è staro capace di ricreare una sorta di prequel della leggenda che tutti noi conosciamo: Robin, paladino della giustizia, ruba ai ricchi e da ai poveri. Infatti tutto ciò che è narrato in questo capitolo,penso proprio primo e ultimo,non è altro che le vite e le avventure precedenti di Robin Hood, Little John e compari. La pellicola inizia con con l'assedio di una roccaforte che vede impegnato l'esercito inglese capeggiato da Riccardo Cuor di Leone a danno di quello francese. Robin e i suoi compagni d'armi non sono altro che semplici arceri che tentano di tornare a casa dopo dieci anni al servizio della patria per la terza crociata. Si imbatteranno in Ser Godfrey che amico fidato del re di Inghilterra ambiguamente compie un imboscata ad un gruppo di cavalieri che debbono portare in patria la corona del re ormai deceduto. Allora Robin e i suoi cambiando il loro grado militare semplicemente indossando gli indumenti dei cavalieri deceduti trovando così l'unico modo di tornare in patria clandestinamente. Una volta consegnata la regale corona la compagnia si sposta poi verso Nothingam dove Robin deve, sotto giuramento,portare una notizia nefanda ad un padre ormai senza figlio. Così verrà accolto da questo signore di questo piccolo villaggio come un figlio ed è qui che, vedendo il nuovo re d'Inghilterra opprimere il popolo con tasse e stragi eccessive, si risveglia in lui il desiderio di combattere i soprusi combattendo contro l'esercito di Francia che nel frattempo si preparava a sbarcare in Inghilterra per invaderla. Ovviamente sarà lo scontro finale che porterà ad una conclusione prevedibile ma sempre impregnata del suo fascino.
Il film è girato molto bene, si capisce che dietro c'è la mano di un grande regista, ma è assolutamente privo di un'anima. Dall'inizio del film alla fine non passa nessuna emozione. Tra questo film ed il gladiatore corrono anni luce, proprio perché il primo era impregnato di pathos e le emozioni scorrevano a fiumi. In Robin Hood è la piattezza più totale. Credo che ciò sia dovuto alla storia, nient'affatto avvincente per come è stata costruita, ed un Russel Crowe forse un po' invecchiato non tanto nell'aspetto quanto nella carica interiore: parla al re dicendo grandi verità con la determinazione ed il vigore di un uomo... smunto! La Blanchet un po' più convincente, ma non c'è storia, non c'è mordente, non c'è emozione. Tutto ristagna come le acque di un fiume. Peccato! Grande invece la scenografia, i costumi, la regia. Tanti soldi sprecati.