A me il film è piaciuto: non mente mai! E' sincero nella rappresentazione dell' insulsa violenza nelle reazioni (anche se emotiva, è pur sempre una guerra!; lo è anche nella casualità del meccanismo di innamoramento: lui, forse vero, decisamente 'rough', lei, ed è vero anche questo, attraente e sensuale come un manico di scopa. Ma l'attrazione quando è fatale, è anche questo: assurdo star vicini, assurdo star lontani, siamo nella trappola dell'amore! Non c'è da valutare più di tanto la pellicola, perchè se è riuscita ad emozionare tanto, è segno che, dalla regia al soggetto, dagli attori alle musiche, tutto è come doveva essere.
Un film di travolgenti passioni ma che non appassiona per niente, anzi annoia.
Proprio non riesce a coinvolgere, sembra tutto scontato e già visto.
Ma poi ... i due poveri amanti non hanno un euro per tirare avanti, vendono un orologio di valore per quattro soldi e vanno girando con un'auto nuova che, se venduta potrebbe sistemarli per un annetto. Il marito, che ha già subito la ripulitura del portafogli da parte della moglie fedifraga, se ne va via da casa per quattro giorni e non ha l'accortezza di cambiare le serrature,sapendo che la consorte ha le chiavi di casa ... ma dai!!
Per fortuna non è tanto lungo, perché è proprio un'ora e mezza buttata via
l'amor fou è sempre un buon argomento. peccato che questo non convinca:lo spagnolo muratore che scatena la passione appare piuttosto poco convinto e nemmeno tanto in possesso del physique du role, un omaccione un po' goffo , tutto qui. per cui la brava Thomas sembra più che altro cadere in preda ad una specie di follia, facendo questa scelta di amore torrido, che la porta alla rovina. e qui mi chiedo: può veramente una donna con bella casa, bel marito, bei figli, senza alcun problema, decidere di porre fine a tutto questo solo per noia e per avere un po' di sesso appagante??? ahi ahi, temo che la risposta dei più sia Si!!!!
Sullo sfondo di una cittadina francese, lei è la classica borghese ben sposata: marito medico influente, figli grandicelli, casa raffinata fuori città con piscina, vetri e piante a profusione. Ha abbandonato il lavoro per fare la madre e la moglie perfetta e sulla soglia dei cinquanta è pronta a cambiare qualcosa della sua routine. Ha infatti deciso di crearsi in casa un suo laboratorio dove praticare nuovamente il mestiere di fisioterapista. Il terremoto arriva proprio nella persona di un manovale, lo spagnolo Ivan assunto dal marito in nero per dare il via ai lavori di restauro di alcuni locali. Dopo l’incontro, per l’inglese Suzanne niente più sarà come prima. L’innamoramento divampa e lei capisce quanto profonda sia l’insoddisfazione e il vuoto della sua vita; i figli significano poco di fronte alla passione che la travolge, il marito svela i suoi aspetti peggiori. Uno su tutti. Lui è convinto di aver “comprato” la moglie come se fosse uno degli oggetti che le regala; il suo risentimento più profondo è quello di chi si vede rubare una cosa sua e in più da un uomo di classe inferiore e senza quattrini. Sta proprio qui il nucleo del film, visto che oggi il divorzio o un amante non sono più qualcosa di strano. Ma quello che non si perdona ancora da parte dei benpensanti è che l’adultera scelga un altro più in basso nella scala sociale. Suzanne invece trova in quell’uomo semplice, di origine diversa dalla sua, una fisicità prorompente che li accomuna e un rispetto umano dal quale si sente accolta e valorizzata, via via che all’attrazione si affianca l’amore in senso lato. Diventa così sempre più aggressiva nei confronti del marito, da vittima a carnefice a sua volta, come il gioco dei ruoli richiede. Per lei la posta è altissima, ma le appare naturale rinunziare a tutto salvo che all’amore e alla libertà di essere protagonista delle proprie decisioni. Queste ultime sfociano nel dramma, come la prima sequenza ci aveva fatto subito capire e a quel punto Suzanne è in buona compagnia, tante sono le eroine di tal genere nella letteratura (L’amante di Lady Chatterly, Anna Karenina, ecc.) e nel cinema (La signora della porta accanto, Messaggero d’amore, ecc.). Né con te né senza di te è la loro epigrafe. La regia, corretta come un compito ben fatto, risulta spesso freddina, con poca anima. In altri momenti invece è potente: nella crudezza delle scene di litigio tra ex-coniugi e nella verità gioiosa e necessitante con cui sono descritti gli incontri erotici. Altro merito della Corsini è quello di non esprimere giudizi, ponendosi come spettatrice muta di fronte all’assolutezza dei sentimenti. Riguardo all’interpretazione, gli attori principali sono tutti credibili, ma la migliore è Kristin Scott Thomas che disvela intensamente un versante passionale cui non eravamo abituati.