pur non essendo siciliano amo il sud ed in particolare la sicilia e capisco abbastanza bene il siciliano, sono un idealista e forse per questo mi piace il personaggio principale , e' la storia normale di una famiglia siciliana ,e che appunto per questo mi e' piaciuta ,anche dal lato documentaristico -medico (vedi il sangue bevuto dall'animale per curare l'anemia o il farmacista che finge di dare un veleno ) e poi mi piacciono moltissimo le scene di piazza , sia per il passeggio che per le manifestazioni politiche , che rendono il clima di anni difficili per un comunista, e poi il colore e la luce dei paesaggi siciliani, quelli dati dalle pietre dei palazzi e dal verde delle "portelle":pur narrando storie conosciute e' come un grande affresco epico , a me e' piaciuto non meno di gran cinema paradiso , forse un gradino sotto amarcord e novecento
Sono a metà film e già mi ha stufato da tempo ...
Scopiazzature da Leone senza un istante di vera emozione.
Peccato perchè Tornatore è pur sempre il regista di "1 pura formalità".
Comunque ammetto di partire prevenuta per il giudizio positivo espresso da Berlusconi.
Brutto film, pretenzioso e sgangherato, frammentato, bozzettistico e affollato di macchiette. Insopportabile accozzaglia di eventi, scenette. Uno spreco di risorse intollerabile. Personaggi inutili, situazioni sciocche e poco significative. L'eccesso di eventi non assicura l'affresco! Il film non ha ritmo ma una sorta di frenesia fastidiosa, non ha il respiro del grande racconto. Chi ha visto Novecento di Bertolucci o Heimat di Reitz sa cosa intendo. La sontuosa musica di Morricone nulla può sull'accozzaglia di fatti e fatterelli tra il serio e il faceto che il film propone. A fronte di una ridondanza di mezzi, risorse, attori, il risultato è pessimo: nessuna emozione. Basta Tornatore con la Sicilia, il cinema nel cinema, non se ne può più.
Tornatore commette l'errore di raccontare una storia che interessa a pochi.
Raccontare 40anni di vita in Sicilia in due ore e mezza è improbabile, sempre che si riesca a capire cosa vuole raccontare il regista, il comunismo? La mafia? La famiglia siciliana? Tornatore non arriva a niente, lo spettatore attende impaziente una storia che lo coinvolga, ma non c'è. I personaggi cambiano età in uno stacco di scena e si fatica persino a capire buona metà dei dialoghi se non si è siciliani.
Il ritmo è lento non c'è passione ne amore, solo una realtà imposta dal regista.
La giuria degli Oscar ha fatto molto bene a escludere questo film e comunque da un professionista come Tornatore non mi aspettavo un film così troppo personale.
Quanto avrebbe giovato qualche bella sforbiciata!
Ho fatto una fatica enorme per arrivare alla fine. Quanto è lontano il Tornatore che conoscevamo: qui sembra uno che ha fatto il compitino e senza essere nemmeno tanto convinto di quello che stava facendo.