ho visto la prima volta stand by me a torino una domenica pomeriggio di ormai quasi 20 estati fa. ricordo ancora, come se fossi ieri le intense emozioni provate. innanzi tutto il film è trascorso velocissimo "come corda cocca" e alla fine provavo quasi fastidio uscire dalla sala cinematografica e ritornare alla realtà, alla luce abbagliante dell'estate torinese, ai rumori e alle voci.questa sensazione l'ho provata rarissime volte: picnic a hanghing rock e nuovo cinema paradiso su tutti.
nel film mi sono ritrovato. da ragazzino ho trascorso le più belle estati della mia vita in campagna con altri 3 coetanei (io il cittadino che andava in campagna) non abbiamo mai trovato nessun morto nelle nostre scampagnate,ma come i protagonisti passavamo i giorni a raccontarci le nostre prime emozioni, i nostri desideri, le prime sigarette fumate di nascosto,le ragazzine che suscitavano le nostre fantasie,ma che non interferivano nei nostri:"cosa faremo da grandi", "saremo sempre insieme", "la vita non ci cambierà mai". forse volevamo crederlo fino in fondo,ma poi la vita purtroppo ci ha cambiati e divisi ineluttabilmente. quando torno nei luoghi dell'adolescenza è un continuo stand by me:ritornano in mente le voci, le corse in bicicletta, il profumo della campagna al mattino presto e della sera,il passaggio di quella ragazzina. quei ricordi sono e saranno l'asse portante della vita ed è come volere che il "fanciullino" del pascoli che si trova in ognuno non muoia mai.
Credo che nessun film abbia mai catturato in modi cosi completo e assoluto l'esperienza di "diventare grandi" e il rammarico della consapevolezza.
E' più di un film, è una flusso di emozioni che arriva al cuore senza passare dal cervello.
ci sono almeno un paio di battute ("al ritorno la città mi sembrava diversa, più piccola", "non ho più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni... gesù, ma chi li ha?") che mi porterò dentro per tutta la vita...
ho rivisto da poco questo film con mia sorella più piccola ed è pazzesco come cambia la percezione di una storia tanto intensa con l'età. sono cresciuta con stand by me sognavo river e le ultime avventure da ragazzini prima di diventare grandi. è un film intenso da vedere , secondo me , da soli. rivederlo sapendo che river non c'è più mi fa sempre male, tanto talento che peccato. comunque Kiefer è sempre il miglior cattivo della storia.
E' il ricordo di un'estate. Un commovente revival della vita vissuta da 4 giovani che, per vincere una scommessa di ritrovamento del cadavere di un ragazzo, attraversano fra varie avventure l'Oregon. Molto profondo, questo film capolavoro di ROB REINER vede attori giovanissimi (tra cui il povero RIVER PHOENIX che un crudele destino da Gioventù Bruciata ha voluto portare via con sè), eternamente sognatori e già uomini maturi. La vita li separerà. Alcuni raggiungeranno ciò che avevano sempre desiderato. C'è chi, sfortunatamente, perirà in una lite da quattro soldi. L'amicizia rimarrà come unico cemento dei rapporti umani che il tempo nemmeno riuscirà a scalfire. Da vedere e rivedere, da assaporare per la profondità, da ascoltare con il cuore soprattutto per le musiche di JACK NITZSCHE. Veramente un insegnamento per la vita quotidiana.
Rob Reiner quando aveva ancora il tocco magico. Questo film ha una magia intrinseca ed è così carico di significati che ogni volta che lo rivedo mi segna, mi colpisce nel profondo. Lo vidi la prima volta con mio fratello tanti anni fa quando anche io ero un ragazzino, comprendendo solo in parte la sottile malinconia e delicatezza con cui Reiner affronta il tema del passaggio dalla fanciullezza (vista come età dell'oro, momento perfetto) all'età adulta.
L'ho rivisto stasera, e a stento ho trattenuto le lacrime. Ho sentito il bisogno immediato di chiamare mio fratello e di ricordare la nostra fanciullezza e le nostre scorribande per strada...
Un film capace di fare tutto questo è davvero eccezionale. Rimarrà per sempre nel mio cuore.
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(9/10)
