Bravi ragazzi, ho visto il film e trasuda passione ed impegno e dimostra che anche con poco si possono raggiungere ottimi risultati.
Una tirata di orecchi va alle società di distibuzione che dovrebbero essere più attente a prodotti di questo genere.
Un barbone assiste per caso all’omicidio di una donna
durante una messa nera. Sfuggito agli assassini, la mattina
dopo si reca in questura a denunciare il delitto, ma il vicecommissario
non gli crede e lo deride, a causa dei suoi
precedenti di mitomane. Il barbone si rivolge allora ad un
detective privato che non accetta l‘incarico gratis; torna
così alla sua vita di emarginato e viene ucciso.
Ma un portafogli rubato fa scattare le indagini che portano
al lieto fine.
Questo è solo l'inizio di questo film girato a Torino in 3 anni tra riprese, montaggio e sonorizzazione da Massimo Russo e una folta schiera di volontari che hanno autofinanziato il progetto.
Un omaggio fin dal titolo al poliziottesco anni 70 ma non solo perchè all'interno si ride ma con un occhio di riguardo alla denuncia sociale mai banale ma sempre attuale.
I giovani attori sono tutti in parte e gli unici 2 attori professionisti gigioneggiano in camei importanti.
Un film sicuramente da vedere per rendersi ancora una volta conto che per fare cinema davvero bisogna darsi da fare anche quando i soldi scarseggiano o non si hanno finanziamenti privati o statali che siano.
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