Questo è un film che hanno criticato parecchio perchè giudicato scarso in proporzione al cast presente. A me è piaciuto parecchio!Quattro storie di ordimaris pazzia e sofferenza che si incrociano! stupendo! Peccato per la poca pubblicità e per i grandi attori del calibro di Kevin Bacon, Andy Garcia,Sarah Michelle Gellar e Brendan Fraser!
Sono stata da subito incuriosita da questo film, ed ho atteso per molto tempo di poterlo vedere. In primis per la presenza di Sarah Michelle Gellar, a mio parere, strepitosa in tutto quello che fa. Detto questo il film è piacevole, discreto direi, anche se poteva dare qualcosa di più, sopratutto nel finale. Mi aspettavo un finale più "profondo" insomma, anche se forse il senso del film è proprio quello di mostrare la vita per quello che è, nel bene e nel male, nella "felicità", nel "piacere", nel "dolore" e per finire nell' "amore", che è, ovviamente, ciò che "tira le fila". Da vedere comunque.
Sicuramente il film è da vedere. Non ti annoia e ti fà seguire l' evolversi delle vicende con attenzione. Belle le interpretazioni di Brendan Frazer e Sarah Michelle Gellar.
Nonostante un grande cast costituito dai nomi di Kevin Bacon, Sarah Michelle Gellar, Forest Whitaker, Brendan Fraser, Andy Garcia, Julie Delpy ed Emile Hirsch (il principale motivo, assieme alla trama della pellicola, che me l'ha fatto attendere così tanto) il film ha avuto un approdo molto travagliato qui in Italia (strano, eh?): è stato addirittura il terzultimo paese a distribuirlo nelle proprie sale, con un insospettabile slittamento di ben 5 mesi (come prima data d'uscita c'era aprile 2008, come infatti è stato in diversi paesi. Poi, mesi di oblio, con il timore che il film non avrebbe mai visto il buio delle sale.).
"The Air I Breathe" (rarissimo caso di "non-traduzione"! Wow, e com'è? Che è successo?) si presenta allo spettatore con una struttura ad incastro, alla quale ormai ci abbiamo fatto l'abitudine: storie apparentemente slegate una dall'altra che arrivano poi ad incrociarsi negli eventi cardine influenzandosi tra di loro nel proseguo della pellicola. Abbiamo imparato a familiarizzare con una struttura del genere attraverso le pellicole di Alejandro González Iñárritu, o ancora con il film premio Oscar "Crash - Contatto fisico", e la ritroveremo nel debutto alla regia dello sceneggiatore Guillermo Arriaga con "The Burning Plain". Dunque, un impianto ricercato ed ambizioso (qui ancora di più essendo un'opera prima con tra le mani un cast del genere) che si struttura in quattro episodi, ispirati ad un antico proverbio cinese che identifica i quattro principali sentimenti e stati d'animo dell'uomo in felicità, piacere, dolore e amore.
Dai più è stato criticato e smontato praticamente senza pietà, ma io trovo quei giudizi fin troppo severi ed estremi, ed il film, al contrario, è per me un esperimento interessante, intrigante ed abbastanza riuscito, nonostante i suoi difetti. Azzeccate le cupe atmosfere che si respirano praticamente per tutto il film, il montaggio è frenetico e fondamentale più di altri aspetti per una pellicola di questo genere, e gli attori sono bene in parte. Ci si emoziona soprattutto con la storia interpretata in primis da Sarah Michelle Gellar, ci si incuriosisce e si rimane sorpresi dalle altre, soprattutto quando tutto poi va al suo posto. Questi più o meno gli aspetti che più mi hanno convinta della validità di questo piccolo film, molto sottovalutato (in primis dalla pubblicità e dalla distribuzione!).