Amanti de "Il Grande Freddo" non rimarrete certo delusi da "Grand Canyon"... il film rispolvera infatti il Kasdan migliore... riflessioni esistenziali, la piccolezza dell'uomo di fronte all'immensità e alla naturale incomprensibilità dell'immenso... la fede, la solidarietà, la bontà d'animo, l'apertura agli altri, come unici strumenti per poter vivere meglio e dare un senso, uno qualunque, alle nostre vite.
Insomma, già prima di "Magnolia", del pluriosannato (e vincitore del premio Oscar) "Crash", di "Short Cuts - America Oggi" di Altman, un'amara riflessione sui mali del mondo e sull'uomo, unica vera causa di tutto ciò che ci sta succedendo... un film di quasi ventanni fa eppure attualissimo, un Kevin Kline sublime, uno stuolo di attori eccellenti, da Mary McDonnell a Steve Martin (qui, in ruolo drammatico e, secondo me, in una delle sue parti migliori), senza dimenticare un altrettanto fantastico Danny Glover, che, con il suo pensiero, ispirando gli altri protagonisti, metterà in moto un meccanismo destinato a cambiare (in meglio)la vita di tutti.
L'immagine del Grand Canyon è emblematica. E' vero, quando ti trovi davanti a questa meraviglia della natura, realizzi di non essere nulla rispetto a quello che ti circonda e non puoi che commuoverti e provare un'infinita ammirazione per chi lo ha creato.
Bravo Kasdan, ci hai regalato un gran bel film...un film che ci fa riflettere e che magari ci aiuta a reagire e a dare una svolta alle nostre vite.
Basta fermarsi solo un attimo a riflettere...