Gran film drammatico ma positivo, che progressivamente fa vedere come si puo' costruire un rapporto costruttivo tra le persone con reciproco vantaggio per tutti. Film psicologico ben scavato e profondo, ma non ermetico, anzi, ben chiaro nei suoi messaggi e contenuti. Davvero incredibili le interpretazioni dei due protagonisti, soprattutto nella versione in lingua originale. Nel suo genere di nicchia, non certo per tutti, un gran film.
Forse la storia non è poi così particolare, forse gli attori - comunque bravissimi - in certe scene "caricano" e "ci fanno" un po' troppo, forse niente di eccezionale: ma trovo che la storia di questi tentativi di superare il proprio blocco, rompere il "loop" in cui si tende a dare sempre le stesse risposte, e poter così andare oltre, e soprattutto l'idea che questo possa avvenire solo se si accetta di lasciare uno 'spazio aperto' e di mettere in gioco elementi differenti, forse impensabili (se non a prima sensazione ostili), sia valida e ben esposta. E' a mio parere un film che merita una media più alta del 5 che ha finora.
La trama puo' sembrare pesante e triste, ma il film è ben sviluppato e in molti frangenti si nota la mano del regista e soprattutto dei due attori protagonisti.
Un bel film che fa riflettere e che fa provare forti emozioni...
Sono andata al cinema pensando all’ennesima storia d’amore contrastata e invece ho trovato del “materiale” sulla questione droga e difficoltà di risalirne. Due casi disperati che in due non fanno una persona… lei donna molto forte ma che si trova a dover essere sostenuta in questo periodo critico da un soggetto che ne avrebbe più bisogno di lei.
Lui che accetta il suo aiuto (si trasferisce a casa di lei) per sostenerla in questo difficile momento. E lui che sembra quasi farcela per essere importante per lei… smette di drogarsi, frequenta un centro per tossici dipendenti, si avvicina ai figli di Audrey, fa un concorso per l’avvocatura di stato… fino a quando… lei non lo caccia di casa perché prende atto che l’amico non potrà mai rimpiazzare il marito.
E Jerry ritorna in strada a drogarsi.. trovato fortunatamente da lei in inizio di overdose tenta disperatamente e in modo tenace di salvargli la vita… 10 minuti di film a contatto con il mondo droga quando si è al culmine, i sudori freddi, gli occhi fissi, la necessità di cibo e di rimanere svegli…. Nulla del mondo “fuori dal mondo” di cui tutti parlano… solo un animale senza controllo… un essere umano che va solo imbrigliato e lasciato scaricare…
Bellissimo il passaggio di lui sul suo rapporto con la droga:
vedi l’aldilà, la sensazione di pace e onnipotenza solo una volta.. la prima… poi tutto va in discesa… e cerchi con forza di avere le stesse sensazioni della prima volta… ma senza riuscirci… fino ad arrivare a morire.
Trailer italiano (it) per Diabolik - Chi sei? (2023), un film di Antonio Manetti, Marco Manetti con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea.