buon film anche se non originalissimo ricorda un giorno di ordinaria follia,la storia e interessante e coinvolgente senza azione e tanti efetti speciali,non mi e piaciuto il finale e davvero grottesco e disgustoso che una persona anche se ridotta alla totale paralisi riesca a non essere sincera a dire le cose in faccia come stanno e la cosa piu inquietante del mondo,se il protagonista andava dal capo lo amazzava a bruciapelo sparandogli in fronte e poi si consegnava alle autorità sarebbe passato da uomo qualunque a un vero eroe alla faccia di taxi driver!
Un film che merita giudizi contrastanti, per questo mi pongo in mezzo e regalo alla pellicola una meritatissima sufficienza. La trama è piuttosto esile, quasi banale, a volte stiracchiata con scene surreali e un pò inutili, vedi i colloqui con il pesce parlante (l'unico amico del protagonista?)forse ridondanti. Eppure di fronte ad un Christian Slater a parer mio semplicemente sontuoso, alla cura del regista verso i rapporti tra il protagonista ed i colleghi prima e dopo l'evento in ufficio, all'evoluzione del rapporto tra il protagonista e la sfortunata collega (a tratti, però, un pò stucchevole) non si può che considerare il film piuttosto riuscito. La colonna sonora mi è parsa, a momenti, fuori luogo ma non tale da disturbare la visione. Insomma, non parliamo certo di un capolavoro, tuttavia direi che il film non si possa certo bocciare.... particolare, non bellissimo ma senza dubbio guardabile ed interessante!
L'idea non è particolarmente originale, qualche scena tuttavia lo è stata. Gli attori non hanno regalato una grande interpretazione, ma nemmeno pessima. Insomma, sufficiente.
Sinceramente, questo è il classico dramma in cui è facile meritarsi una sufficienza senza infamia e senza lode, ma nulla di più. Voglio dire sia regista cbe gli attori sembrano fare il compitino e, escludendo la bella scena "dell'avvicinati" (dove Slater si becca prima uno sputo e poi un bacio)ho trovato pochi momenti realmente riusciti. I temi trattati sono molto importanti e scavano visceralmente nelle problematiche della società americana, ma forse potremmo benissimo affermare nella società occidentale tout court. Il regista li affronta giocando spesso col surrealismo(vedi i pesci parlanti), ma, in tutta franchezza, ne esce un po' con le ossa rotte.