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Scusa ma ti chiamo amore

Opinioni presenti: 122
Media Voto: Media Voto: 4.5 (4.5/10)

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Barbara, scusa, mi vuoi sposare?

(10/10) Voto 10di 10

Barbara,non essere miope nella tua analisi...questo non è un capolavoro, è IL CAPOLAVORO, perché non è tratto da un romanzo, bensì DAL ROMANZO. Dante e le sue visionarie immaginazioni dell'aldilà, Kant e la sua morale dentro col cielo sopra, Leonardo ed il suo scibile totale sono solo stati dei preamboli al Pensier Mocciano, che travalica, supera annichilisce tutta l'arte e la scienza che sinora credevamo migliore! Mentre scrivo tutto ciò non riesco a trattenere le lacrime pensando alla prova commovente di Bova:in un'istante Brando, Oliver, Nicholson impallidoscono, spariscono dinnanzi a siffata monumental prova attoriale! E che dire della Quattrociocche? Sontuosa, esordio clamoroso che la assurge ad erede della Loren, a nuova icona nostrana. Mi dilungherei all'infinito, ma le parole non riescono a descrivere ciò che trascende la comprensione umana...per questo mi rivolgo a chi dimostra una sensibilità affine alla mia:Barbara, scusa, mi vuoi sposare?



Gustavo, 69 anni, Castiglione del stiviere.




Ovviamente è un'operazione commerciale, ma non peggio di tante altre

(7/10) Voto 7di 10

Un filmetto commerciale, con l'attore bello per far sognare le ragazzine. Ma non è poi così scandalosamente diseducativo. Molti personaggi appaiono disonesti e infantili, ma vengono presentati in modo critico. Tutto sommato, la ragazzina, screanzata come quasi tutta questa generazione, è un personaggio positivo. Mostra una intelligenza emotiva decisamente superiore a tutti gli altri personaggi. D'altronde - e non se ne abbiano a male i giovanotti - in questo momento storico tra un'adolescente femmina e un uomo sotto i trent'anni c'è di solito un abisso a favore della prima! Anche nel film lei appare più matura del protagonista maschile, piuttosto stupidotto e che sul piano affettivo ha molto da imparare dalla ragazza...



Guido, 60 anni, Roma (RM).




sono preoccupato

(1/10) Voto 1di 10

Ho visto il film su invito di mia figlia e mi ha fatto piacere che me l' abbia indicato Lei. Ne abbiamo parlato e abbiamo riso delle incredibili situazioni riportate. Come adulto mi sono vergognato dei modelli indicati nei protagonisti .Come uomo ancora di piu' visti i personaggi maschili coinvolti nella vicenda.Se questo e' il nostro modo di vivere , non mi sorprende il vuoto degli adolescenti. Ma cio che mi sconcerta e mi preoccupa e' che vi siano autori , scrittori che sfruttino e diffondano questo modo di "vivere ed agire" con il solo intento di facili risultati economici. Ragazzi svegliatevi !!!! Fate un atto reale di rifiuto del sistema e non fatevi imbrogliare da questi figuri.Invece di comprare questi libri e vedere questi film fatevi una bella passeggiata con gli amici .Coraggio !



Nico, 53 anni, Bari (BA).




Gesùgiuseppeemaria!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(1/10) Voto 1di 10

Sono rimasta allibita leggendo alcuni dei commenti pubblicati, scritti da persone non più adolescenti, 25 o 28 anni, che riportavano cose come: "carino", "sorprendente". ma non diciamolo neanche per scherzo! che dire, da dove cominciare? a parte che verrebbe voglia di prendere a schiaffi dall'inizio alla fine quella ragazzetta petulante che fa la protagonista e che esclama "fichisssssssssimo!!!!!!" ogni tre parole, ma poi certo che è un film diseducativo come detto da qualcuno al momento dell'uscita, e diseducativo al massimo! e non per la storia di quel senzapa**e del personaggio di raoul bova che ha 20 anni più della fanciulla, che va dove tira il vento e non è capace di dire mai di no. ma perchè mostra un mondo dove gruppi di teen-agers di buona famiglia si divertono a passare la serata giocando all'autoscontro con macchine vere, che tanto costano solo 1000 euro, e senza una parola di biasimo su questo bel giochino. perchè qualunque tipo di regola è "una pa**a": chissenefrega dei divieti di sosta, chissenefrega di viaggiare sul tram senza biglietto, chissenefrega se si passa nelle corsie preferenziali. un mondo dove le ragazze sono delle pu**anelle e i quarantenni dei deficienti, pronti ad andare con chiunque porti una gonna o a farsela con le mogli degli amici. dove la gente lavora quando ha voglia e può decidere di prendere e andarsene in vacanza quando e come vuole. dice: è una favola? e' una favola idiota, in un film dove la furbizia dell'autore comincia con le frasette d'amore in sovrimpressione e finisce con la scena sul faro. e' un film fatto da cani e recitato coi piedi da tutti, raoul bova compreso. e nessuno si azzardi a compatirlo: è un attore arrivato, non aveva nessun bisogno di abbassarsi a fare una cosa di questo genere. dò 1 solo perchè lo 0 non è contemplato, ma raramente ho visto tanta sciatteria. e mi viene l'orticaria a pensare che la gente crede che questo sia il cinema italiano.



Irene, 52 anni, Torino (TO).




Moccia! scusaci se ti chiamiamo zero assoluto (con tutto il rispetto per la band)

(1/10) Voto 1di 10

Definirlo film è una esagerazione … eccessiva! spettacolino adatto a pubblico con problemi di stitichezza. uomo di circa 40 anni, abbandonato dalla propria donna (e dal proprio cervello!), bella presenza, ebete, ottimo lavoro, tempo libero a go go, loft 200mq, amici (e rispettive famiglie) banali, insignificanti e mediocri, incontra ragazzina 17enne, nevrotica, iperattiva, sessualmente vogliosa, sfrenata, disinibita e provocante, che lo “travolge” in tutti i sensi! lui, sventurato, infelice, carente di neuroni ma stracolmo di ormoni si lascia travolgere dalla piccola ma esperta ragazzina e se ne innamora. frivolo, inconsistente, superficiale, tanto leggero da non lasciare nessuna traccia se non quelle scaricate in bagno! moccia ricama e gonfia le banalità e le mediocrità che attanagliano e affogano le generazioni di questo periodo storico per scopi a lui molto preziosi, quali: ricchezza, popolarità e considerazione. ma perché stupirsi di un furbetto come lui? occorre meravigliarsi e preoccuparsi di coloro che gli hanno dato credito e prestigio … come per esempio i dirigenti scolastici che hanno offerto la visione di questa pellicola presso i loro istituti (prova evidente della decadenza culturale di questo paese!). peccato che non esista lo zero come voto al film, sarebbe stato assolutamente quello perfetto da attibuirgli!!



Filomena, 47 anni, Torino (TO).





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