Un eccellente film, come due "Toy Story" e "Wall-E", non l'avrei pensato conoscendo la storia, quella del topo che ha l'aspirazione di divenare cuoco. In realtà dopo primi venti minuti un pò così è un saggio indimenticabile sulla cucina (le considerazioni sulla fragranza sul cibo) ma anche sull'Arte in generale:si pensi alle frasi sull'artista ("Chi abbia grandi ideali non lo diventa", o qualcosa del genere)o sul citico "Boicottiamo sempre ciò che ci appre nuovo".)E come dimenticare, sempre sul tema Arte,la frase di Ego "Non è che tutti possono cucinare, ma il genio si nasconde dove tu non penseresti"? Quando poi allafine si dice:"La vita non è mai così scontata", in occasione della chiusura sul locale, senza sputare sentenze non si parla dell'Arte, ma della vita Appunto in generale. Ciò che lo accomuna ad "Amélie", a parte la parabola del "Mediocre" che si eleva, sono la già citata scena sul cibo e la scena finale, per quanto ne sappia io ra le più belle inquadrature su Parigi viste negli ultimi venti anni.
Ormai dalla Pixar ho imparato ad aspettarmi trame pensate quasi esclusivamente per adulti. Anche se non riesco ad abituarmici perché sono troppo abituato a cartoni per un pubblico giovane ma comunque in grado di esprimere concetti e morali senza inibizioni, anche se costruiti in modo che persone di tutte le età riescano a comprenderli. Oltretutto la trama è troppo intrecciata e complessa per i piccoli, che a lungo andare si annoieranno. Grafica ottima, colonna sonora idem ed animazione da brividi (in senso buono). La cosa che mi ha commosso di più è stata la recensione di Ego finale, così pura e accorata, eppure ignorata dal pubblico, che ha provveduto per far chiudere il ristorante. Come accade sempre la gente non vuole sentire ragioni: preferisce rimanere attaccata ai suoi schemi. Se non fosse stato per la lunghezza esagerata e per la trama non carpibile da tutti.
Nessuna forza umana riuscirà a far amare un topo (o più topi) in cucina, ma Ratatouille (è una pietanza spesso ottima di varie verdure stufate) è un film d'animazione della Disney-Pixar fatto benissimo, anche grandioso, e con varianti inedite. Il topo Remy non è antropomorfo, non vuol somigliare a un uomo come Topolino o Topo Gigio, ma è un vero topo: peloso, con zampette, orecchie e una lunga coda rosa, muto rispetto al linguaggio umano ma in posizione eretta, con un odorato e un gusto più fini rispetto a ogni uomo. I suoi simili, famiglia e tribù, topi invasori della cucina sia per rubarne il cibo (con spiccata preferenza per il formaggio, naturalmente) e per cucinare, sono meno intelligenti e dotati però uguali. L'uomo con cui il topo chef si allea per far valere il proprio talento è uno sguattero, Linguini, quasi schiacciato dalla celebrità che i due insieme conquistano. I luoghi dell'avventura sono Parigi, splendente di luci dorate, e la grande cucina del miglior ristorante, governata da una gerarchia implacabile e dalla memoria dello chef-Maestro Auguste Gusteau.
Morale? C'è: il motto del maestro, «chiunque può cucinare»; e la certezza così americana che lavorando senza mai perdersi d'animo si può arrivare ovunque, anche quando si parte con un handicap. Dipende dai singoli spettatori la capacità di superare il disgusto del topo in cucina; il film è vivace, dinamico, tecnologicamente perfetto, e l'animazione è ottima (bisogna vedere l'efficiente velocità con cui il topo taglia a dischetti carote o zucchine). Il tipo di soggetto non predispone forse Ratatouille ad essere la prima puntata di una saga: una volta che il topo chef abbia raggiunto la fama, il suo sogno è compiuto.
Che dire, spettacolare! Assolutamente un bel film! Divertente e commovente allo stesso tempo, non mi aspettavo una cosa del genere.
Lode alla Pixar che sforna queste animazioni di altissima qualità!
Davvero un bel film da vedere.. geniali le espressioni dei volti dei protagonisti,fatto veramente bene. Pur essendo diciamo un "cartone animato" riesce a trasmettere emozioni grandi...
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(9/10)
