Quando ho visto questo film non sapevo che era stato premiato con l'oscar. Però devo dire che se l'è super meritato! Non sono d'accordo con chi dice che è lento. Certo non è un film all'americana!
Vedendo questo film mi sono convinto sempre più che il vero cinema esiste ancora, ma non in Italia! I registi italiani si dovrebbero cospargere il capo di cenere.
Molto buono il contenuto e assolutamente non scontata la conclusione. Uno spaccato di storia sconosciuta per molti di noi e che mette in risalto come sia possibile far prevalere le semplci ragioni umane anche nelle situazioni piu' disperate. Rimani coinvolto fino alla fine e ti senti piu' ottimista : tutto puo' succedere se prevale la ragione.
Nei primi minuti sembrava sì interessante, arguto. Poi scende subito di ritmo per addentrarsi nella vicenda. Lì pensavo di cadere nei sonni più profondi, invece è esattamente lì che non ti molla più. Vorresti che continuasse, che non abbia fine. Anche se purtoppo arriva, con un ultimo sguardo di soddisfazione per ciò che ha fatto, per quella gratitudine ricevuta. Veramente bello. Un film intelligente. Un uomo che sente il bisogno di aiutare ciò che ormai è entrato nel suo quatidiano. Assaporare da spettatore una vita più colorata, più calda, vissuta, come pure da locandina, i colori del freddo e del caldo... Consigliato, merita!
Dopo un'ora di visione potrebbe sorprendervi qualche sbadiglio o uno stato di sonnolenza temporanea, o peggio, potrebbe venirvi voglia di lasciare la sala...Ma, fidatevi, non mollate: ne vale la pena trascorrere un'altra oretta lì, seduti.
Una storia (se non vera, assolutamente possibile nella Germania del Muro) che male si sposa con l'attuale idea di cinema...
Un lento racconto toccante, a tratti noir, specchio (purtroppo) fedele di quel clima irrespirabile che ha asfissiato la Berlino anni '80, fatta a brandelli dai due Blocchi.
Da goderselo presso un cineforum ben introdotto e criticamente concluso, magari, o nell'intimo della propria camera, poiché merita riflessioni.
Se intendete passare una serata-svago al cinema, convogliate il vostro sguardo su un'altra, "solita", locandina...
Due esseri umani normali. Berlino Est. Un agente della Stasi, polizia segreta che controllava in modo maniacale le vite di chiunque potesse rappresentare una minima minaccia per il sistema di allora. La mancanza di una vita propria farà sì che l'agente, entrando a far parte,da dietro le quinte, delle vite altrui, e osservando le loro debolezze ma anche i loro veri e più insiti sentimenti, si trasformi in persona più umana, e lasci cadere la corazza rigida e autoritaria che il suo ambiente gli aveva imposto. The man behind the curtains. Ottimo, commovente senza essere moralista o senza facili sentimentalismi.