Non avevo mai visto un film dell'Archibugi ma avendo amato la Mezzogiorno nel film la "Finesta di fronte" ho voluto rischiare e ho scelto "Lezioni di volo".
E' un film con diversi spunti interessanti anche se non tutti convincenti.
Alla fine si esce con la sensazione di aver visto qualcosa di piacevole ma è come se mancasse qualcosa.
Ci sono delle immagini, dei dialoghi e delle battute che ti rimangono e a cui piacevolmente ripensi anche dopo qualche ora la visione del film ma si poteva fare di più.
Brava alla Mezzogiorno e bravo all'attore che interpreta Curry, spero di ritrovarlo in altri film.
Sinossi:La storia di due ragazzi quasi ventenni che impiegano il loro tempo a sputare in testa ai passanti dal terrazza di uno dei due. Dopo una vacanza "spirituale" in India, in cui (ovviamente) succede di tutto, Tornano a sputare in testa ai passanti.
No dico, io 20 anni non li ho avuti nel paleolitico, ma trovo l'atteggiamento di questi giovani a dir poco imbarazzante! Io voglio sperare che gli adolescenti di oggi non siano così....Davvero.... Il "bianco" è un ebete che sembra subire passivamente tutto ciò che gli capita... Stessa espressione in sinagoga col padre, stessa espressione mentre assiste ad un parto a 10.000 Km da casa, in uno sperduto villaggio del Punjab (o quello che è)Naturalmente viene iniziato da una Mrs.Robinson (mamma mia povero Hoffman!)di 30 anni, come sempre isterica (beh è la Mezzogiorno!!)però altruista, dura allo stsso tempo. E' sposata ma ovviamente cede alle lusinghe di un ragazzino espressivo come un merluzzo surgelato che trovi al Gs...Ragazzi io sono un difensore del dialogo cinematografico, della sintassi su celluloide, che per forza di cose deve essere "fiction"....Trovo però altamente improbabile che una dottoressa di "medici sena frontiere" finisca per diventare "lei" un'adolescente isterica e i ncirsi esistenziale alla sola permanenza di un ventenne che per di più ha il dialogo e l'eloquio di un bambino di terza elementare! Ma andiamo su....Senz'altro migliore è l'evoluzione (molto più seguita)di quello adottato, l'indiano...che alla fine sembra uno straniero in terra straniera, indiano, eppure italiano...che cercherà la strada della ricerca, come volesse affrontare i "tarli" che (lo capisco) devono averlo assillato.... non trova la madre, ma ritrova sua sorella. e alla fine, tutti felici e contenti se ne tornano in Italia a continuare un "otium" che ha dell'incredibile...
No, non ci siamo.... I buchi di sceneggiatura sono grossi come crateri, i personaggi (padri, madri, condizioni sociali)assolutamente inutili.... Ma che c'azzecca il fatto che uno fosse ebreo? E che la madre era la solita ricco borghese svampitona? E la Finocchiaro? E' da anni che vaga per le pellicole con quell'aria da cane bastonato, sempre in bilico tra pietismo e pietà...Come se anche lei si fosse smarrita per strada, e non sapesse più come ritrovare la retta via...Con quegli occhi sempre spalancati, quasi anche lei subisse sempre passivamente tutto ciò che le capita....
Un disastro
Saluti
Mi chiedo come mai ci siano tanti pareri negativi su un film così poetico e delicato...mi viene malignamente da pensare che qualcuno sia andato a vederlo pensando di vedere la Mezzogiorno impegnata in piroette con l'aereoplano stile Top Gun. Non ci sarebbe nulla da stupirsi. Il titolo è infelice perchè rischia di accalappiare un certo tipo di spettatori che nessun grande regista si augurerebbe di avere. Non mi piace la Mezzogiorno, ma il film è talmente bello che riesco ad apprezzare pure lei. La trama è intrisa di malinconia, nostalgia per le varie tappe della vita, colorato splendidamente e pieno di sentimenti e valori importanti raccontati con pudore dei sentimenti e leggerezza. Francamente non è possibile valutarlo positivamente se si è troppo immaturi e non si ha vissuto almeno un pezzo di vita amando intensamente cosa si sta facendo. Bello e commovente.
Si vede il grande lavoro che c'è dietro. Il cast è decisamente azzeccato e la regista riesce a cambiare tono dal leggero al drammatico senza farne accorgere lo spettatore. Una vicenda che per una volta si svolge in un panorama internazionale, dove l'India è rappresentata al di là dei soliti stereotipi, abbandonando provincialismi anche se la vicenda narrata è molto intima.