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Flags of our fathers

Opinioni presenti: 54
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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L'opinione di Riccardo

(9/10) Voto 9di 10

Un film splendido dove si celebra non (o non solo) l'eroismo vero ma l'eroismo di chi "ha solo alzato un paletto di metallo con una bandiera". Protagonista del film è si la famosa azione di guerra nell'isola di Iwo Jima ma anche una foto che ha innescato un circuito mediatico che ha permesso al governo degli Stati Uniti di avere i denari sufficienti a vincere la guerra. Nel film vediamo soldati morti da veri eroi che non avranno mai riconoscimenti e soldati che da non combattenti (l'infermiere e la staffetta) che assurgono a simbolo dell'eroismo ma che accettano per il bene della patria o del loro il tour per la vendita dei buoni di guerra. Per poi essere dimenticati a lavoro fatto. Un film epico e stupendo assolutamente da vedere uno spaccato di storia che potrebbe sembrare polemico ma a me sembra realistico e vero. Da vedere.



Riccardo, 39 anni, Montesilvano.




Realta' sullo schermo

(10/10) Voto 10di 10

La rielaborazione di una verita' storica dal punto di vista umano, e non mediatico, da' vita ad una prospettiva totalmente "nuova"... eastwood., tramite il libro da cui si e' ispirato e con l'aiuto di spielberg, riesce a portare sul grande schermo immagini di grande spessore, ma anche una serie di messaggi che non avranno mai il sapore della retorica, come la maledizione della guerra, sopratutto per chi la vive di prima persona, e il "bisogno" di eroi... assolutamente tra i migliori film di clint eastwood!!!



Ronks, 37 anni, Terni.




Un pò troppo noioso

(6/10) Voto 6di 10

Si fa fatica a vederlo tutto in una volta, è troppo lento, non è proprio un film di guerra!La trama c'è però sembra come dicono altri che manchi qualcosa!!! Voto 6 perchè non si può dare l'insufficienza al grande Clint!



Pier, 36 anni, Briosco (MI).




le bandiere della retorica inversa

(5/10) Voto 5di 10

flags of our fathers esce nelle sale supportato da un bellissimo e spettacolare promo (alla Spielberg)e da una delle immagini più famose della seconda guerra mondiale. gli ingredienti per confezionare un polpettone patriottico/sentimentalista alla "soldato Ryan" ci sono tutti ed infatti la spielberghiana mazzata di retorica non tarda ad arrivare e permea tutto l'andirivieni della storia dei tre poveri (anti)eroi, catapultata avanti ed indietro più volte dalla stantia tecnica del flashback... questa volta ancora più parodia di se stessa a seguito della scelta della diversa saturazione dei colori (guerra/freddo - pace/caldo). Mi dispiace sinceramente per Clint... uno dei miei registi preferiti! Ma questa volta si è sbrodolato addosso questo minestrone partorito in una cucina ingombra di troppi tegami e di troppi cuochi che puntualmente hanno imbrattato tutto quanto con il più stereotipato dei luoghi comuni sulla guerra ed i suoi eroi. Non ci convincono i personaggi appena sbozzati... la tranquilla compostezza di Doc... la rabbia melensa di Ira... la calcolata giovialità di Rene. Non ci convincono i dialoghi imbarazzanti e scontati. non ci convince la presa di posizione del regista, che maschera (malamente) il suo patriottismo con la "fratellanza" tra i soldati. per non parlare di quel finale... intriso d'amor filiale e di virile tenerezza atto a far sciogler la lacrimuccia... tutto sommato un film mediocre e scontato che si salva soltanto in alcune sequenze di combattimento girate con maestria, anche se un po' troppo simili ai precedenti film (la scena dello sbarco è pressochè la copia di quella di "salvate il soldato Ryan").



Emiliano, 36 anni, Pistoia (PT).




Chi è un eroe?

(8/10) Voto 8di 10

Chi è un eroe? quello che sacrifica la propria vita per il gruppo di commilitoni e (soprattutto) amici o quello che viene immortalato in una bellissima foto che serve a fare propaganda? il film di clint eastwood flags of our fathers punta il dito su questo quesito, non è un film di guerra in senso stretto come lo fu salvate il soldato ryan se vogliamo trovare un paragone (visto che spielberg produce il film) ma un film fin troppo attuale sulla forza dei media e la sua costruzione di falsi miti. i nostri tre protagonisti si ritrovano in un ingranaggio più grande di loro, i fantasmi dei loro amici morti sono troppo ingombranti anche quando sei vecchio e stai per morire. eastwood rappresenta al meglio questo peso delle loro coscienze usando a corrente alternata il flashback quasi fosse un sussulto dell'anima e ci regala l'ennesima prova maiuscola di regia. la musica del figlio kyle fa da sottofondo al senso di angoscia che opprime i nostri protagonisti e accompagna per un ottimo finale le foto dei veri eroi di questa sporca guerra che si chiama iwo jima. attendo con trepidazione la versione giapponese!!!!



Diomede917, 36 anni, Rho (MI).





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