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Il colore del crimine

Opinioni presenti: 27
Media Voto: Media Voto: 5 (5/10)

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(7/10) Voto 7di 10

Film uscito nelle sale poco più di un'anno fa ma visto da me solamente oggi, in Dvd. Film molto molto carino e gradevole da vedere con i due protagonisti che a mio avviso di recitare ne sanno qualcosa, ovvero Samuel L. Jackson Julianne Moore. Per non parlare del cast complessivo... David Wasco collaboratore di un certo Q.Tarantino...oppure Nick Moore che ha lavorato con De palma jackson nei panni di un ispettore il cui nome Lorenzo sembra quasi un prender ingiro gli italiani per la tematica del film,mentre moore nei panni di una madre... Il film è ben girato,con scene carine e anche qualcuna che ti può restare impressa per un pò nella mente.Il film che ti lascia di stucco, e non ti dice mai il colpevole prima della fine o quasi non è proprio questo,Thriller non mozzafiato ma che non delude quella ke era l'aspettativa inziale di vedere un film carino. Di sicuro non un capolavoro la netta evidenza di un mondo contro i neri voluto fortemente dal regista che al suo tempo ha creato qualche problemino di critica, ma nulla toglie al film una sequenza memoriale che scivola velocemente e ti lascia un retrogusto non molto dolce... Il film è piacevole e consigliato, del resto un cast non indifferente difficilmente delude le aspettative. un occhio di riguardo alla Moore che ormai nei suoi film nei panni di una malata mentale è veramente molto brava. 7



Albysat, 19 anni, Napoli.




Con le sue pecche ma bello...

(7/10) Voto 7di 10

Il colore del crimine,partendo da un banale caso di furto d'auto,approda a sviluppi molto più dolorosi quali la sparizione di un bambino e i conflitti sociali legati agli equilibri di due comunità.Notevole l'interpretazione della Moore che ha ben rappresentato il ruolo di una donna dal passato poco limpido (scuola abbandonata, giri di droga);convinta che la gente non la noti o non si preoccupi per lei a meno che non faccia qualcosa di sbagliato. Il colore del crimine è un film con una trama intensa ed altamente emotiva; racconta una storia che va al di là del puro svago e affronta temi che riguardano tutti noi: dal razzismo, allo scontro sociale, alla salute mentale, per non parlare dell'analisi dei rapporti padre/figlio, fratello/sorella e in generale tra individui di una comunità.



Flavio, 21 anni, Napoli.




Il colore del crimine

(6/10) Voto 6di 10

In effetti non può definirsi un capolavoro, tuttavia non si tratta nemmeno di un film così brutto! Samuel Jackson interpreta ottimamente il poliziotto Lorenzo, un uomo che non sceglie sparatorie ed inseguimenti mozzafiato ma dialogo e civiltà in un luogo ghettizzato e difficile. La Moore non sembra a proprio agio in un ruolo, in effetti, di donna alquanto insopportabile. E il doppiaggio petulante certo non aiuta. L'inizio del film è decisamente bello ed intrigante, poi, come già evidenziato da altri commentatori, il thriller (o giallo, che sia) lascia spazio a situazioni introspettive di dubbia consistenza, annacquate da dialoghi poco incisivi e melensi. Insomma, Freedomland è una pellicola che si lascia guardare ma non fa gridare al capolavoro. Secondo me, è proprio l'interpretazione di Jackson a far alzare la media...



Trixter, 35 anni, Roma.




Rivedendolo.....

(6/10) Voto 6di 10

Rivedendolo mi devo ricredere!!si non e un capolavoro ma riserva qualche ripiego interessante,si con un pelo di intrigo in piu poteva essere meglio ma d'ogni modo si puo guardare alla fine mentre la prima volta l'ho scartato a priori!!



Tiziano, 36 anni, Gagliano (BO).




profonda riflessione...

(6/10) Voto 6di 10

un film che ingloba tre profondi filoni su cui riflettere. Il pregiudizio raziale e di consguenza il disagio. Una donna psicologicamente instabile che compie un gesto di reazione al proprio background. Interesssante l'analisi del suo profilo psicologico e della sua logica mentale.La storia, ahime, molto vicina alle vicende di cronaca che negli ultimi anni sono state protagoniste dei nostri telegiornali, l'uccisione di un'anima innocente. Tre fattori, il cui unico anello di collegamente è un uomo ispettore di polizia, padre dicolore. Un film da approfondire, forse troppi gli aspetti su cui riflettere in uno stesso film, ma pur sempre ben articolati e sufficientemente ampliati. un film a tratti lento, come se avessi voglia di dare una spinta alla pellicola per sapere cosa accadrà dopo, toccante per la storia del bambino, e di sua madre (una fantastica Giulienne Moore). Consigliato, non è un capolavoro, ma un film da vedere.



Stella, 27 anni, Ancona.





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