e devo dire che lascia abbastanza perpelessi. Verrebbe la tentazione di togliere il dvd dopo 30min, ma se si ha l'ardire di andare a venti si scopre un film interessante, magari un po' lento in alcuni punti, con attori capaci (fa specie vedere Dwayne Johnson essere imbarazzato dalla violenza, caratteristi di spessore (sempre troppo poco stimati nelle recensioni) abili nel districarsi in una trama complessa e che bisogna voler seguire fidandosi del regista. Anche Sean W. Scoot sembra essere un attore (certo dopo Hazzard sarebbe stato difficile pensarlo) e la scelta di fargli impersonare un personaggio con le amnesie e il nome (Taverner)del protagonista di un libro di P.K. Dick mi sembra azzeccata. Sara Michelle Gellar si conferma come la promessa che è stata fatta ai tempi di Buffy, ma penso fosse più a suo agio in The Grudge (anche se qui mora alla fine del film è veramente intigante). Regista di indubbia cultura e attenzione Richard Kelly con due film sul tempo è riuscito a trattare il tema in due modi differenti. Non certo un capolavoro, ma sicuramente un film che merita di essere visto avendo tempo a disposizione e silenzio intorno (fondamentale seguire i dialoghi).
Ho noleggiato questo film perchè su filmup aveva una media molto superiore alla media. Dopo 30 minuti ho tolto il dvd dal player perchè è il peggior film che abbia visto negli ultimi 3 anni (lo batte solo super Kyashan).
Il film è di plastica, i personaggi sono di plastica, la sceneggiatura è di plastica. E parlo di quella plastica usa e getta, riciclata, dozzinale, opaca. L'unica, e dico l'unica scena degna di nota è quella iniziale, del filmino amatoriale, poi il film cade in un baratro banal-surreale che nulla ha a che vedere con l'accezione positiva del termine. A me donnie darko è piaciuto, questo però è stato un fiasco che dire colossale è dir poco, non fatevi troppe pippe mentali: il film non è stato trasmesso nelle sale perchè è terribile.
Ecco il nuovo film di un regista sopravvalutato come pochi. Un film asfissiante, soporifero, irritante, lungo,lento, insopportabile. Non a caso un flop totale. Arrivare alla fine è puro masochismo.
E' vero, questo film non è per tutti, ma non nel senso snobistico che vorrebbero dargli alcuni, ovvero che è adatto solo a quelle poche fortunate menti capaci di comprendere il significato a scapito della massa ignorante. Semplicemente è un film che richiede pazienza e lo stato d'animo adatto, poichè dotato di una trama complessa e frammentaria, poichè ricco di citazioni e di più livelli argomentativi e di significato ma anche essi non sempre coerenti e comprensibili. Il voler a tutti i costi inserire tutto e il suo contrario, pretendere di affrontare molteplici grandi temi secolari e spirituali in un solo film non è la scelta più azzeccata del mondo, tant'è che finisce spesso per strafare, per superare il limite della tollerabilità. Ma ciò nonostante non posso negare che un certo fascino nel risultato per me ci sia: il non detto, il misterioso, il non decifrabile intriga e affascina comunque, regalando a questo film dei motivi per essere apprezzato.
Una cosa è chiara guardando il labirintico nuovo film di Richard Kelly: che il giovane regista 29enne, dopo il successo del notevole Donnie Darko, è caduto nell'autocompiacimento riproponendo la formula dell'"apparentemente non si capisce nulla, ma credimi, è profondissimo" nel senso più deteriore del termine. Tra dimensioni-ancora-parallele, buchi spazio temporali-ancora-in mezzo al deserto, doppie personalità, decelerazioni del globo terracqueo, numeri musicali e, perchè no, anche la fine del mondo e dell'esistenza tutta, Southland Tales è un film semplicemente brutto. Peccato, l'ho guardato con le migliori intenzioni eppure salvo poco, giusto qualche sequenza comunque notevole per un regista così giovane.Ma (un po' troppo) ambizioso.